Dossier ECHA
La Commissione Europea ha presentato una proposta ufficiale che mira a vietare l’uso delle munizioni di piombo in tutti gli ambiti (caccia e tiro sportivo) e in tutti gli ambienti, non solo nelle zone umide. Lo stesso divieto sará applicato anche per i piombini da pesca. Tutto ciò alla luce del dossier dell’Agenzia Europea per le Sostanze Chimiche (ECHA) che già nel 2023 aveva evidenziato il “rischio inaccettabile per l’ambiente e la salute umana”, portando ora la Commissione a proporre il divieto. La proposta, prevede un periodo di transizione di tre anni e alcune deroghe per specifiche armi o eventi, come le Olimpiadi e alcune competizioni di tiro sportivo.
Un periodo di difficoltà
Per l’eurodeputato del carroccio Anna Cisint, si tratta dell’ennesima decisione ideologica modello green, che danneggia l’industria, l’attività venatoria e la pesca sportiva. “Il tempismo della Commissione lascia sbalorditi in un periodo di difficoltà come quello attuale, non ci mancava di certo l’ennesima trovata green” chiosa Cisint, che sottolinea come, da settecento anni, si utilizzino armi da fuoco e munizioni in piombo, ma solo adesso si scopra la tossicità inaccettabile dell’elemento per ambiente e salute umana. “Sarebbe interessante che la Commissione ci illumini su come l’uomo possa assimilare il piombo giacente nel terreno, dove subisce, peraltro, i naturali processi di ossidazione; nel frattempo importanti settori economici ed attività vengono colpiti per i capricci della Commissione, che pare ancora non comprendere il processo di cambiamento in atto, espresso da milioni di cittadini europei”.
Le parole di Bruzzone e Cisint
Anche il responsabile del Dipartimento per l’attività venatoria della Lega, Francesco Bruzzone, critica la decisione della Commissione, accusandola di non aver considerato l’impatto economico e sociale della misura. “L’inquinamento da piombo nei terreni asciutti non è mai stato dimostrato in modo significativo eppure si insiste su un divieto che andrà a colpire un’intera filiera senza una reale giustificazione e senza tener conto delle conseguenze “. Bruzzone, sottolinea la necessità di tempi lunghi per la transizione e di alternative sostenibili. “Servono materiali sostitutivi con costi ed efficacia paragonabili al piombo, inoltre si deve permettere a produttori e privati di smaltire in tempi congrui le scorte esistenti. Un cambio così drastico, senza soluzioni concrete, rischia solo di creare danni e problemi di cui nessuno ha bisogno”. (Fonte Ufficio Stampa Lega)