Alcune aziende produttrici di cartucce, per venire incontro alle nuove normative in tema di inquinamento acustico in Europa, hanno realizzato le cartucce subsoniche. Si tratta di particolari munizioni molto più “silenziose” rispetto a quelle tradizionali. In ambito sportivo i risultati sono accettabili, ma in quello venatorio si riscontrano notevoli differenze di prestazioni rispetto a quelle tradizionali.
Da alcuni anni, sia in Italia che in altri paesi europei si sente l’esigenza di diminuire l’inquinamento acustico che viene prodotto nei campi di tiro a volo, senza distinzione delle disciplina che viene praticata come lo Skeet, il Trap o la Fossa Olimpica.
Sembrerà strano, ma è stato sollevato il problema dell´”inquinamento acustico” provocato dagli spari i quali, durante le gare delle varie discipline sopra menzionate, avvengono in particolare nelle prime ore del mattino e/o del pomeriggio.
Certamente durante le gare si riescono a raggiungere i 120-130 decibel, prodotti dalle cartucce sparate. Se il problema del rumore inizialmente veniva sottovalutato, oggi a causa delle proteste insistenti di chi abita nei pressi degli impianti sportivi, si è giunti a provvedimenti giudiziari che, in alcuni casi, hanno stabilito la chiusura di quest’ultimi.
Al fine di andare incontro alle esigenze non solo dei cacciatori, alcune aziende produttrici di cartucce si sono adoperate nel settore ricerca per creare delle munizioni “silenziose”. Si è così giunti a realizzare le cartucce da 24 e 28 grammi per fucili a canna liscia, denominate “subsoniche”. Questo nuovo tipo do munizionamento consiste in una cartuccia che sprigiona una velocità inferiore a quella del suono, con un notevole abbattimento della rumorosità. Tali cartucce possono essere utilizzate anche per i calibri 12 e 20.
I primi paesi europei che hanno recepito questa importante innovazione sono stati la Germania, la Gran Bretagna e l’Austria, poiché tutte questi Stati avevano subito le medesime limitazioni in fatto di rumorosità. Si è così evitata la chiusura di molti impianti sportivi e si è generata una pacifica convivenza tra i abita nelle vicinanze ed i gestori e gli utilizzatori pressi.
Le cartucce subsoniche sono il frutto di scrupolosi studi e ricerche, che hanno brevettato miscele di polveri con dosi ridotte rispetto alle normali e compensate da propellenti leggermente più spinti. Queste due diversificazioni hanno determinato che i pallini, nel momento in cui escono dalla canna, abbiano una minore velocità, compresa tra i 310 ed i 320 metri al secondo, non superando così i 340 che coincidono con la velocità del suono. Questi numero sono lontani dai 400-410 delle cartucce classiche che vengono utilizzate anche a caccia.
L’inquinamento acustico è stato risolto riducendo anche la distanza di tiro e modificando l´”anticipo” del colpo rispetto alla traiettoria del piattello; tali variazioni, connesse alla riduzione stessa della velocità dei pallini di almeno un 25% rispetto alla cartuccia classica, hanno generato un sensibile abbassamento del rumore prodotto dagli spari di fucile durante le gare sportive. Un dettaglio non trascurabile, però, non è stato ignorato dai tiratoti: il rinculo risulta meno accentuato.
Dal punto di vista balistico, anche l´anticipo di tiro ha determinato una serie di “problemi” ai tiratori che si sono dovuti abituare lentamente a queste nuove cartucce subsoniche. Nei tiri dritti non si sono verificate sostanziali differenze, ma sui cosiddetti “traversoni” la variazione dell´anticipo ha prodotto inizialmente un crollo delle prestazioni del tiratore.
Non è molto facile calcolare, infatti, con esattezza l´anticipo e ciò si ottiene variandolo gradualmente, sparo dopo sparo, fino a raggiungere quello ideale. Nel momento in cui si riesce ad ottenere nuova “taratura”, le prestazioni del tiratore riprendono il loro normale trend.
La minor velocità di partenza dei pallini permette, oltretutto, di sparare un maggior numero di colpi poiché il minor rinculo genera un ridotto affaticamento della spalla, anche dopo lunghe serie; le cuffie sono strumenti che, anche con le cartucce subsoniche, non possono essere abbandonati, perché, anche se in misura minore, il rumore c´è sempre e con l´arma così vicina all´orecchio l’udito potrebbe comunque subire danni.
Se in ambito sportivo l’uso delle cartucce subsoniche sta dando buoni risultati in termini di prestazioni, questo non si può dure in ambito venatorio, soprattutto nella caccia in movimento, per la quale si adoperano sempre le cartucce classiche. Nella caccia al capanno, al contrario, quando si effettuano tiri a brevi distanze i risultati sono accettabili.
Con le cartucce subsoniche il problema dell´inquinamento acustico sembra essere stato risolto, ma è evidente che non si può pretendere l’assoluto silenzio al momento dello sparo.
Consapevoli del fastidio che possono produrre gli spari a coloro che abitano nelle vicinanze degli impianti sportivi, si è giunti a questa soluzione, anche se chi maneggia armi da tiro o da caccia sa bene quanto sia piacevole ed elettrizzante ascoltare lo sparo, sentire la “voce” del proprio fucile.
La cosa più importante è, comunque, trovare una pacifica convivenza ed un equilibrio tra tutte le parti.