La proposta di legge per istituire delle multe a chi disturba i cacciatori in territorio veneto ha suscitato la reazione della LAV (Lega Anti Vivisezione). L’associazione animalista si è rivolta al governatore della Regione, Luca Zaia, per bloccare il provvedimento, attualmente in fase di approvazione e che prevede sanzioni fino a 3600 euro. Il promotore della legge, il consigliere regionale Sergio Berlato, ha risposto immediatamente alla Lega.
L’appello e la protesta sono stati definiti singolari, soprattutto perchè il disturbo viene ritenuto un diritto dei cittadini, mentre invece si sta parlando di un’attività legittima e regolamentata. Il progetto di Berlato ha l’obiettivo di garantire i veri diritti, cioè quelli di cittadini onesti che rispettano le regole, i cacciatori per l’appunto. Le multe servono a punire chi si accanisce in maniera aggressiva contro cacciatori e pescatori.
Tra l’altro, chi pratica queste attività paga regolarmente tasse di concessione che vanno poi a beneficio dell’intera collettività. Il consigliere e presidente della III Commissione Permanente ha sottolineato infine come in un paese civile come l’Italia non ci debba essere spazio per le forme di fondamentalismo, compreso quello animalista: “Gli estremisti che pensano di poter imporre le loro personali convinzioni disturbando, intimidendo e a volte aggredendo onesti cittadini dalla fedina penale perfettamente pulita, quali sono i cacciatori, non possono rimanere impuniti“.