L’unica strada suggerita per risolvere il problema è quella di proporre un nuovo piano e arrivare all’approvazione. Inoltre, Galletti ha chiesto di sospendere l’attività venatoria proprio per questa situazione paradossale, ragione per cui verrà presentata una mozione. L’intervento del consigliere è stato incentrato su un momento ben preciso, il mese di marzo del 2016: da quasi due anni, infatti, non ci sarebbe in Toscana una norma di goverbo sulla caccia, nonostante gli indennizzi agli agricoltori danneggiati e i prelievi di selvaggina.
L’assessore regionale all’Agricoltura, Marco Remaschi, ha però spiegato che la pianificazione esiste, mentre quella del vuoto normativo è una falsità. Remaschi ha ricordato la proroga dei piani provinciali citati da Galletti e il nuovo articolo che ha accompagnato quello abrogato nel 2016. Secondo l’assessore entro la fine del 2017 ci sarà il nuovo piano faunistico con una definizione nuova di zecca per quel che riguarda le aree vocate al cinghiale.