La questione della caccia sta mettendo in seria difficoltà il Movimento 5 Stelle. Il problema è sorto dopo la presentazione di una proposta di legge da parte dell’onorevole Filippo Gallinella sulla semplificazione in materia venatoria e agricola. La discussione riguarda la Commissione Agricoltura della Camera e si tratta del recepimento di una modifica della legge nazionale sulla caccia per quel che riguarda il controllo della fauna selvatica.
In pratica, le regioni hanno sollecitato l’introduzione degli operatori abilitati, misura che per gli animalisti sarebbe equivalente a un prelievo tutto l’anno. Il M5S ha sollevato delle obiezioni, ma lo stesso Gallinella ha difeso il provvedimento, sottolineando come l’apertura alla caccia non sia un dato vero. In base alla proposta di modifica avanzata dalle Regioni (e recepita dalla pdl Gallinella) “tali piani devono essere attuati dalle guardie venatorie dipendenti dalle amministrazioni provinciali.
Queste ultime potranno altresì avvalersi dei proprietari o conduttori dei fondi sui quali si attuano i piani medesimi o da operatori abilitati dalle Regioni e Province autonome di Trento e di Bolzano previa frequenza di appositi corsi, nonché delle guardie forestali e delle guardie comunali. In caso di abbattimento con arma da fuoco tali figure devono essere munite di licenza per l’esercizio venatorio”. L’Ente Nazionale Protezione Animali (ENPA) è letteralmente infuriato e ha parlato addirittura di massacri inaccettabili e crudeli.