Sono rimasti pochi i Paesi che offrono ancora un senso di avventura e dove si può ancora sentire l’emozione di camminare su una terra incontaminata. La maggior parte delle zone inesplorate del pianeta sono ormai state riempite. Non è il caso della Mongolia.
La Mongolia (?????? ???) è il più grande stato del mondo non avente accesso al mare. Confina a nord con la Russia e a sud con la Cina. La capitale è Ulan Bator ed è la città più grande, nella quale risiede circa il 38% della popolazione. La Mongolia è una repubblica parlamentare e con i suoi 1.565.000 km², è 19º paese del pianeta per estensione territoriale (cinque volte l’Italia).
Il territorio della Mongolia è molto variegato, poiché si passa dal deserto del Gobi a sud, alle regioni fredde e montuose a nord e ovest; per il resto si riscontra la maggior presenza di steppe. La cima più alta della Mongolia è il picco Hùjtnij, il quale si trova nel massiccio Tavan Bogd a 4.374 m. Il bacino del lago Uvs Nuur, condivisa con la Repubblica di Tuva in Russia, è uno dei Patrimoni dell’umanità dell’UNESCO. Il clima estivo è mite, mentre in inverno le temperature scendono fino a -40 °C e a –60 °C nella taiga.
Il clima del paese è anche soggetto a rigide condizioni climatiche e per questo con il termine zud si definisce un inverno particolarmente freddo e nevoso. La capitale Ulan Bator ha una temperatura media tra le più basse al mondo, se confrontate con le maggiori città al mondo. Tendenzialmente la Mongolia è un paese freddo e ventoso, avendo un clima continentale, con inverni lunghi, freddi e rigidi, mentre in estate il clima diventa asciutto e salubre, raggiungendo i 25-30 °C durante i quali avvengono la maggior parte delle precipitazioni annuali. Nella breve stagione estiva, il vento diventa il protagonista e si distingue quello fresco del nord e quello tiepido dal Gobi.
L’immenso altopiano di circa 1500 metri di altitudine presenta a nord ovest la catena degli Altaj, ricca di fiumi e foreste di betulle, pini e larici siberiani, a nord foreste di conifere degli ultimi contrafforti della taiga siberiana, nella parte centrale steppe erbose e a sud vaste aree che si fondono con le dune di sabbia del deserto di Gobi.
In una tale varietà di habitat la fauna presente va dagli orsi, stambecchi, argali, cervi maral, caprioli siberiani, marmotte, coturnici, galli forcelli, cedroni e pernici bianche degli Altaj, alle pernici delle zone subdesertiche e ad una varietà di oltre cento tipi di uccelli e mammiferi quali il rarissimo leopardo delle nevi o l’onagro, asino selvatico dell’immenso deserto di Gobi. Le migliori riserve di caccia sono situati in una delle zone più belle della Mongolia, la valle del Selenghe, una delle più complete aree per la caccia ai galli forcelli, alle starne e agli ungulati. La valle di Selenghe viene considerata la più adatta per la caccia con il proprio cane e, senza dubbio, una delle migliori per la pesca di magnifici temoli, lucci, trote ed incredibili taimen.
La natura è tutta attorno con starne e galli forcelli ovunque. La starna è quasi uguale a quella europea, ma più rustica, abituata a difendersi da aquile e volpi, mentre il gallo forcello, identico a quello delle Alpi, qui vive in grossi branchi tra la pianura e le cime delle colline. La Mongolia incarna il sogno di una vita e dell’intera carriera di un cacciatore, con scenari ed emozioni che si imprimono nella mente per sempre. Alcune testimonianze affermano che sia il massimo per chi ama la caccia col cane e l’avventura, trovando soluzioni confortevoli anche in mezzo alla steppa.
La Mongolia è un’opportunità per scoprire lo spazio sconfinato, poiché lo sguardo giunge all’ orizzonte, in un paesaggio disabitato, con poche strade e piste, lungo le quali quasi 1 milione di persone si sposta con le loro tende seguendo le stagioni e il bestiame. Da circa 10 anni, alcuni tour operator hanno aperto la via della Mongolia ai cacciatori europei. Quest’ultimi, infatti, vengono spesso ospitati nelle grandi tende circolari mongole, rivestite da pelli e arredate come vere case. La stagione venatoria dura solo da fine agosto a metà ottobre, quando i primi venti freddi imbiancano le colline annunciando il lungo e rigido inverno siberiano.
Armi e munizioni E’ consentita l’importazione di 2 fucili (anche dello stesso calibro) per cacciatore e di 100 cartucce per fucile, purché in possesso di licenza di temporanea esportazione di armi e cartucce da ottenersi presso la competente questura. Le cartucce devono essere imballate negli appositi contenitori che non devono superare i kg. 5 di peso a persona. Per esportare la propria arma e le cartucce bisogna ottenere il permesso di temporanea esportazione delle armi che viene rilasciato dalla competente questura di appartenenza. Per ottenere i permessi di caccia locali, occorre fornire, almeno 40 giorni prima della partenza, i seguenti dati personali e documenti: _dati personali (nome completo, indirizzo, ecc.) _fotocopia del passaporto (validità minima 6 mesi) _fotocopia della licenza di caccia italiana _fotocopia dell’assicurazione venatoria italiana _dati delle armi (marca, calibro, matricola della carcassa e della canna) _la scheda d‘iscrizione compilata e firmata per poter attivare le polizza assicurative _visto (costo 100 euro)
La documentazione sopraelencata, può essere espletata anche dalla propria agenzia di viaggi, la quale provvederà ad inviarla alle autorità competenti. In aeroporto prima di espletare le formalità di polizia bisognerà compilare il modulo di denuncia delle armi a bordo degli aerei da richiedere alla compagnia aerea. Ricordiamo che le armi e le cartucce andranno imballate nell’apposita valigetta rigida. Cani In base ai nuovi regolamenti europei relativi alla movimentazione di cani in Europa o verso paesi terzi gli animali, per essere trasportati a scopo non commerciale da un Paese Europeo all’altro o in ingresso nell’Unione Europea, devono essere identificabili tramite un microchip secondo le norme ISO 11784 o ISO 11785. Inoltre gli animali devono essere muniti di un passaporto europeo del cane rilasciato dall’ufficio ASL competente e attestante la vaccinazione antirabbia, nonché da certificazione di titolazione degli anticorpi rilasciata dal competente Istituto Zooprofilattico o ente equivalente. I cani viaggeranno in stiva nelle apposite gabbie che saranno procurate dai cacciatori stessi. Buon viaggio!
Giornalista e fondatore di Caccia Passione. Correva l'anno 2002 quando diedi vita al portale internet, mettendo a frutto tre grandi passioni, quella in lettere moderne, l'altra per l'informatica e altresì per l'attività venatoria. Negli anni Caccia Passione è divenuto testata giornalistica ove oggi scrivono le migliori "Penne" giornalistiche d'Italia.
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