Nel panorama dei numerosi eventi fieristici e mediatici di cui sono stati costellati gli ultimi mesi, Mondo Ungulati è stata la sorpresa che tutti aspettavano. Arezzo Fiere e Congressi ha ospitato l’evento nel weekend offrendo ai frequentatori un’area molto funzionale, spaziosa e fruibile. Suddivisa in due macro areee (“Caccia in braccata” e “Caccia di selezione”) abbastanza definite da permettere lo svolgimento di eventi e conferenze in contemporanea ma abbastanza vicine da consentire ai visitatori di usufruire dell’offerta informativa senza tempi morti, in un programma perfettamente cadenzato, ricco e vario. I temi trattati sono stati svariati e molto “caldi”: la convivenza tra braccata e caccia di selezione al cinghiale, il ruolo sempre più emergente del cane da recupero e la figura del recuperatore, il trattamento delle spoglie e la filiera sicura delle carni destinate a un consumo sempre più ampio, l’addestramento e la sicurezza dei cani nell’esercizio dell’attività venatoria, e molti altri. Tra i relatori numerose le figure autorevoli, esperti e nomi storici della cinofilia e dell’ars venandi in tutte le forme relative al caleidoscopico mondo degli ungulati.
Non sono mancati interessanti momenti in cui noti chef si sono cimentati nell’utilizzo della selvaggina nobile come materia prima di ricette gustose, sane e moderne.
Nei ring delle rispettive aree tematiche è stato possibile ammirare splendidi esemplari delle razze specialiste delle singole forme di caccia agli ungulati. Le caratteristiche dei segugi, in tutte le loro declinazioni sono state esaustivamente illustrate dai più autorevoli giudici ENCI. Le prove di obbedienza dei cani da traccia hanno incantato e lasciato a bocca aperta per le doti d’intelligenza e collegamento col conduttore.
Più che una fiera, Mondo Ungulati è stata una grande occasione di conoscenza, d’incontro, di scambio di sapere ed esperienze, su un mondo enormemente ricco e complesso, destinato a crescere e a diventare, se non lo è già, il futuro della caccia. Testo di Pina Apicella e foto di Vincenzo Frascino.