1) NUOVO CALENDARIO CACCIA DI SELEZIONE (previo parere ISPRA):
a) camoscio, cervo e muflone:dal 1° agosto al 31 dicembre;
b) capriolo:– in zona Alpi: dal 1° giugno sino alla seconda domenica di dicembre; – fuori della zona Alpi: dal 1° giugno al 30 settembre e dal 1° gennaio al 15 marzo;
c) cinghiale:tutto l’anno anche in orario notturno e con strumenti di visione notturna; CAC e ATC dovranno coordinare le diverse forme di caccia al cinghiale.
2) BECCACCIA IN ATC: viene prevista la caccia alla beccaccia a gennaio il sabato e la domenica negli ATC.
3) VAGANTE ALLA MIGRATORIA PER I CACCIATORI DA APPOSTAMENTO FISSO: i cacciatori da appostamento fisso potranno fruire delle giornate di caccia vagante alla migratoria a partire dal 1° ottobre e non più dalla terza domenica di ottobre;
4) APPOSTAMENTO FISSO: l’appostamento fisso potrà non essere rimosso in caso di morte del titolare per due anni oppure in caso di impossibilità di rinnovare alla scadenza per cause di forza maggiore, quali ad esempio l’indisponibilità fisica.
5) AMMISSIONE A CAC E ATC: previa delibera regionale, viene introdotta la possibilità per ATC e CAC di ammettere il 5% di cacciatori in più rispetto ai limiti densità per la caccia collettiva al cinghiale. Questi “ospiti stagionali” non acquisiscono il diritto di permanenza associativa.
6) ALTA VISIBILITA’:
– per i Cacciatori: viene introdotto l’obbligo di giubbino ad alta visibilità pettorale e dorsale e copricapo per la caccia vagante alla fauna stanziale e per la caccia di selezione, oltre che per la caccia in forma collettiva al cinghiale.
– per le Guardie venatorie volontarie: viene introdotto l’obbligo di divise con pettorale e dorsale ad alta visibilità e copricapo, eccezion fatta per le operazioni di antibracconaggio coordinate dalla Polizia Provinciale e dalla Forestale.
Il commento del Presidente di F.I.d.C. Bergamo Michele Bornaghi
Alcune delle modifiche introdotte destano qualche perplessità tra cui la possibilità di cacciare la beccaccia in gennaio negli ATC, l’alta visibilità per le Guardie venatorie volontarie e la “nuova selezione al cinghiale” di cui si auspica un’ulteriore regolamentazione. L’alta visibilità per i cacciatori è una norma volta alla sicurezza, già attuata in alcune regioni, ed è peraltro prassi sempre più diffusa tra gli stessi cacciatori. Da una buona intenzione ne è scaturita però una norma di difficile comprensione e di attuazione concreta. Non si comprende quale indumento sia il “giubbino” e pare sia necessario portare anche il cappello. Tra l’altro, l’attuale formulazione obbliga l’alta visibilità per la caccia agli ungulati e per la selvaggina stanziale, dimenticandosi della caccia alla migratoria vagante, ovviamente non da appostamento.
Sarebbe stato più semplice imporre l’obbligo di indossare un capo da abbigliamento con inserti anteriori e posteriori ad alta visibilità. Questa norma sarà oggetto di modifica: Federcaccia ne ha chiesto la revisione già a luglio, affinché venga previsto un capo ad alta visibilità, come ad esempio cappello, bretelle, trisacca, gilet. Sono sempre stato convinto, ed ancora lo sono, che la maggioranza di governo in Regione Lombardia sia ben predisposta verso la caccia. Debbo però constatare che alcune modifiche sono la conseguenza di un eccessivo attivismo legislativo, su questioni non fondamentali, mediante progetti di legge che non tengono conto dei risvolti pratici e soprattutto presentati senza il necessario preventivo dialogo con le associazioni venatorie.
Non è stata approvata invece la riforma delle quote di iscrizione agli ATC e CAC. La proposta era di limitare la quota base di iscrizioni agli ATC e CAC all’esercizio solo la caccia da appostamento temporaneo alla migratoria: in tal modo i comitati avrebbero potuto, se lo ritenevano, prevedere così contributi integrativi per svolgere anche le altre specializzazioni di caccia vagante. Sarebbe sparita la specializzazione “caccia vagante alla sola selvaggina migratoria” come specializzazione base prevista per legge, cosa che avrebbe consentito una migliore programmazione e gestione da parte degli ATC e dei CAC. Reputo che il legislatore debba semplificare la vita al cacciatore. Infatti, stante l’invio dell’avviso di pagamento pagoPa insieme al tesserino, Federcaccia ha chiesto alla Regione di chiarire che la tassa regionale è dovuta esclusivamente per l’attività venatoria e non per il rinnovo della licenza o per attività extra-venatorie quali l’addestramento cani con sparo. Inoltre, abbiamo chiesto che non venga più attuato il controllo a campione del 5% sul pagamento della tassa.