Tante proposte di cambiamento
Molto si è scritto in questi giorni riguardo alle numerose proposte di modifica della legge nazionale 157/92, circa una la settimana, che stanno affollando il Parlamento. Una palese mancanza di rispetto verso i cacciatori. La nostra associazione ha evitato di commentare le più fantasiose, sia quelle iper-restrittive del mondo animalista che quelle irrealizzabili e pericolose dei più tempi, più specie, più tutto. Abbiamo analizzato l’ultima, quella redatta dall’Onorevole Bruzzone, trovando anche qui numerose problematiche. Non ci sembra una priorità abolire i giorni di silenzio venatorio e ritoccare le giornate di caccia, non fosse altro che per ragioni di etica, soprattutto riguardo alla gestione della fauna stanziale, e per non esporci a campagne giornalistiche che peggiorano sensibilmente la nostra immagine nella società civile.
Molte perplessità
La proposta di modifica degli articoli riguardanti l’allevamento della fauna ci crea molte perplessità, infatti, pur capendone lo scopo finale, non siamo convinti della forma, che potrebbe essere peggiore della cura. Anche la proposta di realizzare il Calendario Venatorio per legge, formula più volte bocciata dalla Corte Costituzionale, ci lascia perplessi, così come il tentativo di aggirare il parere dell’Ispra affidandosi ad Osservatori Regionali (che dovrebbero essere definiti da una legge nazionale che ne indichi compiti e requisiti tecnici) ed università (senza stabilire criteri di competenza). Nessun pregiudizio, ma di riforme affrettate, non sostenute da un confronto serio e da contenuti tecnico-giuridici robusti e approfonditi, che generano reazioni forti all’interno della stessa maggioranza che le propone, abbiamo, ahimè, un lungo elenco, che ci ha portato a un confronto serrato nelle aule di giustizia; una situazione ormai ingestibile.
Altre puntualizzazioni
Invitiamo, inoltre, a fare attenzione al passaggio sul carniere stagionale, che dovrà essere deliberato annualmente dalle Regioni, suscettibile ai ricorsi e che necessita di forme di monitoraggio in tempo reale degli abbattimenti. Siamo favorevoli, invece, all’abolizione delle anacronistiche opzioni di caccia e, soprattutto, a dare validità nazionale alle abilitazioni venatorie, una sburocratizzazione che farebbe risparmiare tempo e denaro ai cacciatori ed alle pubbliche amministrazioni. Visto che riteniamo prioritario far vivere ai cacciatori la loro passione nella certezza, senza continui problemi legali, abbiamo inviato le nostre osservazioni a questo disegno di legge alla Cabina di Regia e le abbiamo portate in audizione alla Commissione Agricoltura. Siamo a disposizione di tutte le forze politiche per avviare un confronto che vada oltre gli ormai quotidiani provvedimenti. Arci Caccia …è pronta (fonte: Arci Caccia).