La posizione di FIDC
Federazione Italiana della Caccia ringrazia in primo luogo le Autorità che hanno ottenuto il risultato di una prima modifica dei dati KC italiani, quindi il MASAF – Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste e il MASE – Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, per aver tenuto debito conto delle richieste documentate scientificamente che Federcaccia e altre Associazioni hanno ripetutamente e con convinzione portato alla loro attenzione. Questo risultato non sarebbe mai stato possibile se Federcaccia non avesse mantenuto fermamente la posizione in tutti questi anni, senza flessioni né accordi al ribasso, per mantenere la data di chiusura al 31 gennaio per varie specie e se attraverso i suoi Uffici, quello Studi e Ricerche e quello Studi Giuridici, non avesse costantemente investito ingenti sforzi professionali ed economici nella produzione di pubblicazioni scientifiche validate e ricerche universitarie che sconfessano i dati KC del documento del 2021, oltre a portare fondate argomentazioni e dettagliate memorie giuridiche e legislative in opposizione ai ricorsi avversi ai Calendari Venatori di fronte ai TAR.
Il ritorno al 2018
Un doveroso ringraziamento è dovuto anche a quanti ci hanno affiancato in questo impegno: dai Parlamentari dei diversi schieramenti, che hanno mantenuto viva l’attenzione sul tema nelle aule di Camera e Senato e nelle Commissioni, alle altre Associazioni venatorie – Liberacaccia, Enalcaccia, ANUUMigratoristi, Italcaccia ed EPS – che hanno condiviso le nostre posizioni. E poi Uffici Caccia e Legislativi di molte Regioni, Università, tecnici, ricercatori, Enti di ricerca accreditati, Atc, per giungere a cacciatori e appassionati, che hanno contribuito, ognuno per loro possibilità e ruolo, a fornire le basi su cui fondare il nostro lavoro. Venendo al documento, analizzando le modifiche si nota che si è in pratica tornati ai KC precedenti al 2018: sicuramente un miglioramento, che riteniamo però solo un primo passo per un cambiamento sostanziale che sposti al mese di febbraio le decadi d’inizio migrazione prenuziale per diverse specie. Il documento istruttorio ISPRA dimostra – confermando di fatto quanto aveva scritto Federcaccia – che l’Atlante Europeo delle Migrazioni, così come i metodi di valutazione dell’incremento delle ricatture vanno analizzati con precisione e non possono essere presi tout-court a riferimento per fissare la decade d’inizio migrazione.
Telemetria satellitare
Restano alcune perplessità, in quanto pur migliorativi degli attuali i nuovi dati non danno piena contezza di molteplici ricerche, come non aver utilizzato i dati della telemetria satellitare pubblicati per varie specie, in particolare per la beccaccia, che dimostrano senza alcun dubbio che la migrazione avviene in febbraio e non in gennaio. Tale specie non è infatti stata oggetto di modifica. In attesa dell’avvio di un Tavolo concertativo per affrontare l’argomento con tutti i dati disponibili, rimane adesso da vedere come ISPRA tradurrà nei suoi pareri relativi ai Calendari Venatori regionali questi nuovi dati KC, in particolare per l’applicazione della decade di sovrapposizione. Questa decade, prevista dalla Guida europea sulla caccia, consentirebbe di mantenere la chiusura al 31 gennaio per tutti gli uccelli acquatici, ed è considerata applicabile senza alcuno studio a supporto dalla Commissione europea, come dimostrano le procedure EU PILOT in cui non sono mai citate le specie che hanno date di chiusura al 31 gennaio e dato KC nell’ultima decade di questo mese.
I contenziosi amministrativi
In conclusione, siamo consapevoli che queste prime modifiche non risolveranno i contenziosi con la giustizia amministrativa, che solo alla prova dei fatti – ovvero degli eventuali ricorsi – dimostrerà se e come deciderà di recepirli e tenerne conto, ma consentiranno, grazie agli studi Federcaccia e ai dati di letteratura pubblicati, di affrontare i ricorsi con maggiori argomenti a supporto. Un primo passo che motiva e rafforza l’impegno della nostra Federazione e la sprona a continuare e ampliare ulteriormente le ricerche intraprese e le specie che ne sono oggetto, per essere sempre presente a fianco delle Regioni a tutela della corretta applicazione delle norme e dei cacciatori italiani (Ufficio Stampa Federazione Italiana della Caccia).