Le prime indicazioni scaturite dal workshop relativo alla rotta migratoria occidentale sembrano indicare che verrà proposta quota 0, mentre si rimane in attesa di conoscere quali siano le indicazioni circa i possibili prelievi venatori relativi alla flyway orientale, certamente più significativa per l’Italia. Per quanto riguarda il Piano di gestione nazionale ripetutamente richiesto dalla Commissione Europea all’Italia in quanto inclusa tra i paesi che praticano la caccia alla tortora selvatica, questa Direzione Generale ha attivato ogni migliore iniziativa per la stesura di un piano di gestione della specie, che fa esplicito riferimento a eventuali adeguamenti nel caso di approvazione di un piano europeo.
Nell’ambito dell’esame da parte della Conferenza Permanente Stato Regioni non è stato raggiunto il necessario consenso; in assenza di tale consenso il Piano non si intende operativo e non possono ritenersi soddisfatti i criteri dettati dalla Direttiva Uccelli che indicano che per le specie in sfavorevole stato di conservazione la necessità di un piano di gestione. Nell’imminenza della predisposizione dei calendari venatori per la stagione 2021-2022 si è quindi ritenuto opportuno richiamare le Amministrazioni Regionali e delle Province Autonome alla necessità di escludere la tortora selvatica da detti calendari. Qualora l’Adaptative Harvest management Plan dovesse essere approvato con la assegnazione di quote nazionali, ogni sua applicazione sarà condizionata alla preventiva attivazione di un efficace meccanismo di rendicontazione degli abbattimenti, anche considerate le attuali carenze nella lettura dei tesserini venatori.