Il Ministero dell’Ambiente ha risposto a una interrogazione della deputata del Movimento 5 Stelle Chiara Gagnarli sulle iniziative urgenti in materia di caccia in deroga e contrasto del bracconaggio. Il chiarimento è avvenuto in VIII Commissione e il dicastero ha spiegato il punto di vista dell’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale). Il fatto che storni, fringuelli e peppole potrebbero essere cacciate con modalità, luoghi e orari diversi rispetto agli altri passeriformi che possono essere cacciati non rappresenta una motivazione sufficiente per giustificare la deroga.
Per l’ISPRA, il regime avrebbe come conseguenza un aumento delle specie cacciabili in Italia, aggiungendone due che non possono essere prelevate in Europa, vale a dire il fringuello e la peppola. Per lo storno il discorso è differente, visto che l’Istituto ha in passato accettato la deroga. Un altro chiarimento importante ha riguardato la definizione del termine “piccole quantità”.
Il Ministero ha ricordato come l’ISPRA non ritenga applicabile alla maggior parte dei passeriformi questa definizione, in particolare alle specie migratrici. Infine, il piano di azione nazionale per contrastare gli illeciti contro gli uccelli selvatici è all’esame della Conferenza Stato-Regioni per garantire la lotta al bracconaggio.
Mah nelle altre 10 nazioni UE dove lo storno è cacciabile, cosa penseranno dell’Italia?????