Lo chef scelto per il debutto sarà Roberto Longa, ritenuto dallo stesso Donelli la persona giusta per il locale milanese dopo la proposta di un controfiletto di capriolo, il quale ha molto colpito il giornalista con la rapida cottura in padella, l’utilizzo di senape, miele e la farina di polenta. Il menù offerto deve essere deciso, comunque si sta pensando a un pranzo a base di hamburger, tartare e panini, e una cena con piatti più strutturati.
L’obiettivo è ambizioso, ma importante, vale a dire garantire una filiera italiana al 100%. Secondo Donelli il problema è anche comunicativo, visto che praticamente nessuno sa che la caccia è una disciplina regolamentata, oltre che uno strumento di controllo della natura. Il curatore del progetto ha sottolineato, infine, come i bracconieri siano la vergogna della categoria, uno dei motivi per cui è complicato parlare di selvaggina in Italia. Il nuovo ristorante avrà il compito di informare la gente prima di condannare senza appello la caccia.