Telemetria satellitare
L’Ufficio Studi e Ricerche FIdC ha organizzato il convegno intitolato “Telemetria satellitare aggiornamento 2024 – Studio dei flussi migratori con ecoradar” che si è svolto nel Centro Congressi della fiera Caccia Village di Bastia Umbra. Moderatore dei lavori era il coordinatore tecnico scientifico dell’Ufficio, dottor Michele Sorrenti, intervenuto anche a illustrare il progetto legato al tordo bottaccio. Hanno partecipato la dottoressa Antonella Labate dell’Ufficio Studi e Ricerche Lombardia, l’ingegner Alberto Mellano che ha spiegato come gli stessi radar usati in aviazione possono essere utili per lo studio delle migrazioni delle specie avicole e infine Alessandro Tedeschi con un intervento sulla telemetria satellitare della beccaccia. Tanti i dati e le riflessioni degne di nota emerse durante questo appuntamento, che ha molto incuriosito i numerosi partecipanti e dopo la sorpresa della targa, consegnata dal Coordinamento dei Giovani Cacciatori FIdC (rappresentati da Carmelo Violante e Michele Merola) allo stesso Sorrenti per il lavoro svolto dall’Ufficio Studi e Ricerche, sono iniziati gli interventi.
Nuove scoperte
L’utilizzo di queste tecnologie si sta rivelando fondamentale e permette anche di effettuare nuove scoperte: “Il nostro è un contributo diverso da quello di Ispra – sono le parole di Michele Sorrenti – non ci stiamo più a perdere giornate di caccia se i dati che presentiamo sono diversi e anche noi siamo in grado di studiarli, approfondirli e interpretarli insieme alla letteratura scientifica. Sulla stessa lunghezza d’onda anche Antonella Labate: “Il progetto migrazioni serve a tutelare i calendari venatori. Ispra ci aveva detto che il nostro lavoro avrebbe avuto un valore, ma poi sono cambiate le carte in tavola”.
Aree di svernamento delle cesene
Labate ha illustrato la situazione della cesena con i dati raccolti sul territorio lombardo: “Il nostro obiettivo – ha spiegato – era definire la data d’inizio migrazione prenuziale e i movimenti nelle aree di svernamento delle cesene. Abbiamo preso in considerazione solo maschi adulti perché più pesanti e per questo in grado di tollerare meglio il trasmettitore satellitare installato sulla schiena, che inoltre nel caso dei maschi non provoca problemi nell’accoppiamento. Per la raccolta abbiamo usato reti MISNET invisibili e selettive perché in grado di far passare gli animali più piccoli. Abbiamo anche attuato una campagna di comunicazione sui quotidiani regionali e locali. Insomma, tutti erano informati. Fra le scoperte evidenziate da questo studio – conclude Labate – applicato a 75 animali possiamo dire che le cesene catturate hanno svernato principalmente in Lombardia, tranne alcuni casi isolati in Piemonte, Svizzera, Francia Meridionale e Ungheria. Inoltre, l’ultima localizzazione in area di svernamento – per 16 individui in tre anni di studi – risulta mediamente l’11 marzo: la più anticipata il 9 febbraio e l’ultima il 4 aprile. Infine, gli individui che hanno completato la migrazione hanno raggiunto i quartieri di nidificazione situati principalmente in Russia Nord Occidentale e in un caso solo in Finlandia”.
I dati più aggiornati
A proposito di tordo bottaccio, invece, Michele Sorrenti ha evidenziato alcuni dei dati più aggiornati: “Abbiamo iniziato in Sardegna perché ISPRA sostiene che i tordi si spostino in gennaio dalla Sardegna alla Liguria ed era nostra intenzione verificarlo. I dati delle stagioni 2021-22 e 2022-23 sono stati presentati in un poster al Convegno Nazionale di Ornitologia in settembre 2023 e hanno dimostrato spostamenti solo a partire da inizio marzo verso la Toscana e il Lazio e nessun inizio in gennaio. Nella stagione 2023-2024 abbiamo applicato 7 trasmettitori in Sardegna e 6 nelle Marche (si tratta di trasmettitori leggerissimi dal peso di 2 grammi alimentati a energia solare) che hanno funzionato molto bene. I dati di migrazione ottenuti per 11 su 13 soggetti marcati dimostrano che non si sono verificati effetti negativi sulla sopravvivenza dell’animale. Per comodità abbiamo battezzato i soggetti con i nomi di alcuni paesi nelle regioni interessate dalla ricerca e siamo riusciti a scoprire che Gradina e Camerano (Marche) sono arrivati in Siberia orientale rispettivamente in vicinanza di Novosibirsk e Krasnojarsk, Varano (Marche), partito il 28 febbraio, sembra avere scelto l’Austria come areale riproduttivo. Montalbo (Sardegna) invece è adesso in Siberia nei pressi di Ekaterinenburg. Il tordo Oliena (Sardegna) si trova in Russia europea a nord di Mosca vicino alla città di Vologda. Il tordo Redentore (Sardegna) ha interrotto le trasmissioni il 14 marzo, ma ci ha fornito la data di partenza della sua migrazione”, tutti questi risultati dimostrano assenza di migrazione prenuziale in gennaio”.
Monitoraggio della migrazione
Alberto Mellano, ingegnere aerospaziale “prestato” al mondo della migratoria ha spiegato che in Francia, dove vive, “utilizzano i sistemi radar per monitorare la migrazione già da molto tempo e pubblicano i dati su un sito internet aperto a tutti e che esistono diversi tipi di radar che possono essere regolati per studiare i flussi migratori in diverso modo. La Federazione dei Cacciatori Francesi ha installato vari radar dislocati in varie aree della Francia. L’uso di telecamere associato ai radar permette di identificare le specie, in particolare coi radar verticali e questa sembra essere la soluzione più efficace per lo studio quantitativo dei flussi migratori”. Nel suo intervento conclusivo dedicato alla “regina del bosco”, la beccaccia, Alessandro Tedeschi ha messo in evidenza che “le attività sul campo nel 2023/2024 hanno preso in considerazione 8 regioni più l’isola di Pantelleria in un periodo compreso dal 23/11/2023 al 15/2/2024; le beccacce equipaggiate con telemetria sono state 27. Le attività di campo mi hanno fatto percorrere in tutta Italia circa 8.000 kilometri. In totale, invece in tutto il periodo di studio (dal 2011 ad oggi) i soggetti equipaggiati sono stati 159 in 15 regioni e l’isola di Pantelleria”.
Record di velocità
Per i beccacciai ecco qualche curiosità: la migrazione più lunga è stata di 5.722 Km e a compierla è stato il soggetto Fraterna. Invece, la beccaccia denominata Monforte ha effettuato in un colpo solo una tappa record di ben 996 KM, molto probabilmente aiutato dal vento. Sempre Monforte in quel “tappone” ha fatto registrare il record di velocità di ben 124 Km all’ora. Invece il volo con l’altitudine maggiore è stato di Fraterna, animale registrato a 1.400 metri sul livello del mare. L’animale Salento quest’anno ha ripetuto la migrazione dell’anno precedente, percorrendo quasi lo stesso tragitto. I saluti finali e la carica per quest’attività sono arrivati dal responsabile dell’Ufficio Lorenzo Carnacina: “Dobbiamo comprendere i passi avanti che abbiamo compiuto fino ad oggi dal 2009, quando è stato fondato l’Ufficio Avifauna FIdC. Questi studi sono preziosissimi per tutti non solo per noi che abbiamo sempre cercato la giusta collaborazione con tutti ma purtroppo, non è ricambiata come speravamo. Abbiamo in mano dati leggibili grazie alla fatica e al duro lavoro di Federcaccia”. (fonte: FIDC)