Tra novembre e febbraio la passione tutta spagnola per i tordi si riaccende. Ecco perché sono numerosi gli italiani che visitano l’Andalucia proprio in questi mesi, scoprendone luoghi e tecniche di caccia.
Il selvatico si sposta stagionalmente e l’uomo segue con l’adrenalina in corpo: è forse uno dei giochi più antichi del mondo, che la natura non si stanca di mettere in scena da millenni.
Tutto il mondo è meta di pellegrinaggio venatorio, ovviamente la destinazione dipende da selvatico al quale si vuol dare la caccia, ma quando si parla di tordi, è impossibile non pensare immediatamente al viaggio in Spagna.
Luoghi buoni per la caccia ai tordi in Spagna ce ne sono davvero tanti: uno dei migliori è però l’Estremadura, una regione storica che domina sul fiume Duero, poco ad est rispetto il confine del Portogallo.
La meta è tanto bella quanto difficile da raggiungere, specie se si decide di affidarsi totalmente ad un’agenzia venatoria. Eppure di recente le associazioni che organizzano viaggi in Estremadura, nei dintorni della bellissima Andalucia, si sono moltiplicate e con buona soddisfazione di tutti i cacciatori che hanno scelto la Spagna andalusa per la caccia al tordo.
Si tratta di una regione ampia, ricca di tradizione, di cultura, di folklore e di natura a cinque stelle.
E’ proprio la natura, i boschi, le catene montuose, i corsi d’acqua a stupire il visitatore, viaggiatore e cacciatore a tutta prima.
Il nome della località Estremadura (Extremadura in spagnolo), deriva proprio dal termine “estremo”, visto che ieri come oggi il territorio era di frontiera. Ad oggi si tratta di una Comunità Autonoma della Spagna, confinante con il Portogallo, la Castilla- La Mancha, e la Castilla-Leon, e da tutte queste meravigliose località ha assorbito usi, abitudini, piacere per l’ospitalità e la condivisione.
Il territorio è tanto ricco di specie selvatiche soprattutto per la sua conformazione fisica; si tratta di pianura circondata da tre meravigliose catene montuose: il Sistema Centrale, la Sierra Morena ed i Monti di Toledo.
Quindi al cacciatore sono prospettati numerosi scenari di caccia tutti resi più frizzanti da un clima continentale, fresco e umido.
Ad organizzare indimenticabili tour venatori in Estremadura ci pensa, fra le altre, l’associazione Extremena de casa menor, a gestione italo spagnola, che offre la possibilità di partecipare a numerose tipologie di caccia.
Si potrà optare per la caccia alle pernici, ai colombacci e alle tortore, o preferire l’ojeo in Extremadura.
La caccia ai tordi è però una delle opzioni preferite dai cacciatori italiani, che in Estremadura si sentono subito a casa.
A disposizione vengono messe meravigliose riserve di caccia private con una buona concentrazione di selvaggina, per un’estensione totale di circa 19.000 ettari. Il paesaggio è dominato da secolari uliveti circondati da fitti boschi profumati, campi di girasoli e bellissimi querceti.
L’associazione ospiterà i visitatori in un piccolo paese a sud della regione, Castuera, dove il cacciatore potrà assaporare il vero gusto della regione, con la possibilità di raggiungere i terreni di caccia in 15 – 20 minuti di tragitto di macchina.
La caccia al tordo si apre da novembre e si conclude alla fine di febbraio e i partecipanti difficilmente potranno dimenticare l’esperienza, i traccheggi e i rientri serali.
Di norma le giornate di caccia si aprono molto presto e dopo la prima colazione si parte per la propria destinazione, in compagnia di guide e guardacaccia simpatiche e disponibili. Alla caccia dei tordi non di rado si associa quella ai colombi, e l’assistenza offerta nei luoghi venatori è totale.
Durante la permanenza si potrà decidere di affittare un fucile o un fuoristrada.
Naturalmente il cacciatore potrà partire per il proprio viaggio venatorio con amici o con la propria famiglia: i luoghi sono talmente tanto belli e vari che non mancano certo le escursioni da fare. Gli alloggi inoltre, in hotel a tre stelle, sono comodi ed eleganti. Insomma il viaggio in Estremadura è l’ideale per vivere un’esperienza venatoria impareggiabile.