Secondo quanto stabilito dal giudice monocratico, il fatto non sussiste. In poche parole, non ci fu alcun illecito e nemmeno una violazione da parte di un 54enne, un 59enne e un 67enne. Nel frattempo, però, sono stati ritirati a tutti i porti d’armi, senza dimenticare il dettaglio che i cacciatori sono stati costretti a vendere il loro fucile utilizzato nell’attività venatoria.
La denuncia era arrivata dopo un controllo della Forestale, col verbale che aveva fatto partire l’indagine penale. L’accusa verteva sull’esercitazione dei tre in un luogo non autorizzato, nello specifico un poligono della cittadella universitaria. Tra l’altro, il tiro a segno in questione era stato considerato troppo vicino alle case. I cacciatori avevano un porto d’armi regolare, inoltre il posto si trovava in aperta campagna e in quel periodo era idoneo per la caccia.