ARMI USATE:
: Non sono questi i tempi in cui si spendono soldi a cuor leggero anche se la passione per la caccia e il tiro solleticano le nostre velleità: il mercato dell’usato può rivelarsi una pratica soluzione.
di Emanuele Tabasso
Un rapido giro d’orizzonte fra gli amici armieri a cui aggiungere le chiacchierate con gli amici cacciatori e tiratori appalesa alcune realtà del mondo delle armi lunghe impostato con discreta chiarezza in modo manicheo. Ci riferiamo ovviamente a quanto più ci sta sott’occhio, quindi al centro nord della penisola e il responso indica come esistente questa situazione: canna liscia molto in sofferenza, canna rigata viva e vitale. I distinguo sono d’obbligo anche perché diversamente non si sarebbe in Italia…
Sul mercato del nuovo la realtà è quella appena descritta, ma se giriamo l’angolo dei listini delle Case e degli sconti proposti dall’armiere troviamo un mondo che se non è in spumeggiante effervescenza come quell’acqua ipergasata francese, tuttavia le sue bollicine le sta facendo, e pure con una certa intensità. Attenuiamo gli ardori di guadagni cospicui da parte di chicchessia e attestiamoci su movimenti regolari di denaro che consentono quel che viene definito il giro normale, oggi un traguardo a cui molti guardano e a cui non tutti giungono.
Ecco che cos’è il mercato dell’usato, oggi una soluzione molto interessante per tutti: siamo in tempi di mentalità variegate e non tutti amano collezionare fucili, trovando appagamento nel provarli, usarli per le proprie finalità e, trascorso un dato periodo, rimetterli sul mercato per acquisire un pezzo diverso. Il sale sulla coda viene posto con saggezza dagli armieri oculati che, conoscendo i propri clienti, acquisiscono le armi sapendo già a chi proporle con quella suadenza e quella chiarezza che distingue il bravo commerciante da chi occupa casualmente un posto dietro al bancone. Si instaura così un rapporto di fiducia reciproca che sta alla base di ogni seria trattativa: difficilmente si riesce a penetrare in tutti gli angoli ideali di un fucile per capirne a fondo il suo stato, quindi molto si deve alla serietà del venditore che del pezzo posto in vendita conosce bene la provenienza, specie se si tratta di un qualcosa di particolare e di grande firma.
ARMI USATE: Arriviamo quindi allo specifico: quali fucili sono oggi sulla cresta dell’onda e quali invece sono, come surfisti, nella curva disegnata dall’acqua prima di frangersi. Le canne lisce nel tradizionale calibro 12 sono in sosta: un po’ tutti ce l’hanno, magari ben più di uno suddivisi fra doppiette, sovrapposti e semiauto quindi è difficile oggi trovare acquirenti anche per l’usato a meno che non si tratti di firme particolari, e di prezzi in proporzione. Questa situazione gode di un certo vantaggio: in tempi calamitosi le quotazioni si fanno un po’ più interessanti e i collezionisti difficilmente patiscono la congiuntura sfavorevole. Si è poi aperto da pochi anni il fronte dei medi e soprattutto dei piccoli calibri dove il 20 prima e successivamente il 28 e il .410 Mg. rappresentano per molti la novità, un gioco diverso da condurre con altro spirito, decisamente più sportivo e quindi maggiormente appagante. Alle tante proposte del nuovo seguono di pari passo quelle dell’usato e il mercato dei piccoli calibro è un’isola con un discreto interesse. Tornando ai semiautomatici sappiamo che qualche spirito un po’ fuori dall’ordinario raccatta, è il verbo adeguato, vecchi esemplari: non che ci si debba tirar in casa dei catenacci, ci sono pezzi con molti anni sul cartellino, ma pochissime cartucce sparate, che vengono via a cifre ridicole, non proprio tutti ovviamente, ma è divertente aver sotto mano ed esaminare i diversi sistemi di riarmo applicati nel corso del tempo. Un Belladonna non verrà regalato, come nemmeno un Bernardelli, ma è appagante averli, così come la prima meccanica del Benelli inerziale con puntone, o spulciare fra i tanti particolari modelli della FN Browning, o i primi Franchi e Breda, o il primo Beretta Mod. 60.
Discorso diverso per i sovrapposti dove ai modelli da caccia su cui compiere voli perlustrativi ad ampio raggio si sommano i modelli da pedana: amici dediti al culto specifico sostengono le loro imprese più tecniche con modelli aggiornati pescati proprio sul mercato dell’usato, oppure si divertono nello sporting con gare fra amici imbracciando le glorie del passato. Arrivare al campo di tiro su un’auto sportiva coetanea del fucile rappresenta una raffinatezza degna di encomio.
Arriviamo ora alle canne rigate, le uniche che, almeno nelle nostre zone, godano ancora di interesse diffuso e di un certo movimento di compra e vendita. Assodato che il mercato del nuovo propone anche prezzi di particolare interesse, è sull’usato che troviamo un ventaglio di fucili a tutte le quotazioni in grado di soddisfare un’ampia gamma di appassionati: si passa dai così detti Black Rifles, che sbrigativamente liquidiamo come cloni variegati dei fucili d’assalto e che rappresentano una fetta importante dell’attuale mercato, alle carabine a otturatore girevole scorrevole, parte maggioritaria per le destinazioni venatorie, dove si va da quotazioni di poche centinaia di euro in su con una gamma di prodotti e di calibri da far girare la testa. Molto interesse stanno suscitando i kipplauf, specie quelli basati sulla meccanica Jäger, che abbinano leggerezza e precisione: non sempre si riscontra una quotazione bassa perché essendo molto richiesti e con un’offerta nell’usato piuttosto ristretta, riescono a mantenere livelli di prezzo ancora elevati.
Ci sono poi i fucili misti oggi poco richiesti sul nuovo, ma per converso ancora con apparizioni eccellenti sull’usato dove pezzi importanti della produzione mitteleuropea spuntano cifre decisamente abbordabili per il pregio intrinseco di queste armi specialistiche e dal fascino che non tramonta mai.
Negli acquisti del rigato vanno controllati i diversi punti qualificanti delle chiusure, della testa dell’otturatore, della rigatura e del vivo di volata per citare solo quelli verificabili con maggiore facilità; non va dimenticato il calibro camerato perché una cartuccia obsoleta farà calare il soldo per il cliente normale, mentre si rivelerà una prerogativa accattivante per il collezionista. Rammentiamo come un bravo ricaricatore possa sovente trarre da altri bossoli quello che mancherà sul mercato, anche se alcune aziende specializzate hanno oramai a listino un po’ di tutto. Proprio per la gioia di chi ama fa risuonare la voce di pezzi e di cartucce divenuti assai rari.