Non molti anni addietro due soci di un’importante azienda manifatturiera tedesca si entusiasmano del settore armiero con specifico riferimento alle canne lunghe rigate e, nel volgere di poco tempo, radunano a Isny nella regione dell’Allgäu, ben tre firme, e che firme. Lücke & Ortmayer i nomi degli appassionati industriali a cui si deve il raggruppamento con la nuova stella rappresentata da Blaser e le storiche J. P. Sauer & Sohn, fondata a Suhl nel 1751, e la Mauser che dal 1872 ha prodotto numeri impensabili di armi militari e sportive. Focalizzandoci sulle carabine osserveremo come ai due marchi di antica data siano affidati almeno tre modelli ben differenziati fra loro per soddisfare le diverse esigenze di una clientela sempre più attenta ai particolari, alle rese a alle quotazioni. Mauser propone da circa un anno il suo Modello18 in diversi allestimenti e da parte della distributrice italiana abbiamo in prova la carabina che si può osservare nelle immagini a corredo di questo brano.
Le prime impressioni
Siamo nella Nuova Armeria del Centro di Alessandria che gentilmente si presta a far arrivare e a consegnarci il nuovo fucile. Tolta l’arma dall’imballaggio si nota la calciatura in sintetico grigio e la brunitura semiopaca delle parti meccaniche e, prima di proseguire nell’esame, riteniamo giusto e opportuno sottolineare come la quotazione al pubblico sia di poco superiore ai 900,00 €, ma che alla fin dei conti in armeria si possa anche scendere sotto a tale soglia. Per un prodotto Made in Germany ci pare una stoccata di quelle che lasciano il segno anche se nella mente il tarlo che recita “chissà come andrà” ha già preso posizione e sta tarlando che è un piacere. Esaminare marchi che hanno il valore di un conio in un metallo pregiato battuti su un prodotto che ci sembra povero crea qualche scompenso mentale: in definitiva si è lì pronti a inarcare il sopracciglio, storcere garbatamente il naso, stringere le labbra manifestando un muto diniego verso una simile soluzione. Poi, francamente, quel cartiglio che per fortuna nessuno ha avuto l’ardire di manomettere, comincia a parlare rasserenando l’animo: notiamo innanzitutto le forme della calciatura ricavata per stampaggio di due gusci speculari in sintetico e apprezziamo quei diedri di raccordo fra il fusto, l’impugnatura a pistola e l’astina sottocanna, simili a quelli osservati nel Mod. M12. Nell’insieme la calciatura molto diritta, con nasello elevato, dorso di conveniente spessore, pistola a decisa arcuatura e coccia sporgente dichiara l’adesione al mercato del Nord America e, francamente non si possono sollevare eccezioni: la funzionalità innanzitutto, con buona postura per il tiro in appoggio e occhio allineato all’oculare del cannocchiale. I campi di presa riportano una zigrinatura stampata su cui la mano sta ben ferma anche quand’è bagnata. Due pioli annegati nel sintetico consentono l’aggancio rapido della cinghia mentre il calciolo in gomma morbida, dal notevole assorbimento dell’energia di rinculo, è montato tramite due tasti laterali a incastro che ne consentono l’estrazione: nella parte interna una pinza elastica trattiene un qualcosa di utile come, ad esempio, uno di quegli scovoli a treccia che negli States sono chiamati snakes, serpenti, utili e funzionali per un intervento sul campo.
La meccanica
Tre sono i parametri di spicco per un fucile rigato da proporre oggi: prezzo, dimensioni, peso. Va da sé che la precisione deve stare in un MOA, magari anche al di sotto, almeno fino ai 300 metri. Mauser riesce a dare nei calibri standard un fucile da 2,9 kg con lunghezza pari a 106 cm e canna da 56 cm, che salgono a 3,0 kg con 112 cm e canna da 62 cm nei magnum. Di pregio la realizzazione del castello tutto in acciaio e la giunzione a caldo della canna con un sistema a induzione che non scombina la struttura molecolare delle due parti in gioco: inoltre un apparato elettronico ne controlla la coassialità determinando con precisione lo spazio di testa per aggiungere un’ulteriore tassello di precisione intrinseca a quella fornita dalla canna rotomartellata a freddo. Il castello risulta di foggia tradizionale con anello tondo anteriore, fianchi arrotondati, calotta spianata fra i due apici, ampia finestra di espulsione, ponte posteriore a due diametri con estensione posteriore e punto di contrasto angolato nella feritoia di passaggio del manubrio per assicurare l’estrazione primaria; braccetto che, in chiusura, si posiziona nello scasso laterale visto nominalmente come terza chiusura di rispetto.
I tre tenoni frontali vengono ricavati entro la sezione maggiore del cilindro otturatore insieme al ribasso della faccia in cui si posiziona il fondello cartuccia: l’estrazione è affidata a una robusta unghia prismatica con movimento ortogonale entro l’incasso praticato nell’aletta posta a ore 10 per chi osserva: una molla a filo compie un giro attorno al cilindro, poi un angolo di 90° per passare sotto all’aletta infilandosi nell’apposito foro dell’unghia tenendola registrata. Si rivela un sistema eccellente anche nelle armi automatiche militari. L’espulsione del bossolo viene assicurata da due nottolini elastici garanti di una proiezione sicura e di forza modulata. Apprezzabile lo svincolo otturatore tramite un tasto a bilanciere posto sul fianco sinistro del castello. Il manubrio richiama correttamente lo stile della Casa, partendo dagli storici K98 per arrivare alle ultime realizzazioni: braccetto tondo rastremato, piegato dopo l’innesto nel tubetto di supporto a sua volta calettato sul cilindro, nocca sferica in sintetico, angolo di apertura di soli 60°. Il disegno del tappo apicale vede uno scudo parafiamma e il foro posteriore da cui sporge, a meccanica armata, il codolo del percussore.
Altri particolari
Il caricatore amovibile in sintetico è di incredibile robustezza, contiene ben cinque cartucce nei calibri standard, 4 nei magnum, disposte su due file per sfruttare la larghezza del fusto senza far sporgere il fondello dal profilo inferiore; lo svincolo avviene con un tastino incassato. Molto comodo l’inserimento cartucce solo con pressione verticale, anche con caricatore in sede. La guardia dal profilo ovale e ampio per poter agire anche con i guanti viene ricavata direttamente dallo stampo della calciatura. Lo scatto diretto con grilletto regolabile di ampia sezione ha fornito su cinque prove al Lyman una media di 1.113 g con punte di 1.168 e 1.076 g (+ o – 4,9 e 3,3%) con totale assenza di filature, incertezze, collasso di retroscatto e simili negatività: una prestazione eccellente così come arrivato dalla fabbrica. Anche sulla sicura non si è lesinato fornendo un impianto a tre posizioni, con levetta posta dietro al manubrio otturatore, comoda da raggiungere con fucile in punteria e silenziosa; nella posizione intermedia si può quindi estrarre la cartuccia non sparata in piena tranquillità.
La prova di tiro
Assenti le mire metalliche sul fucile è montata una pregevole ottica della Minox, anche questo uno storico marchio tedesco entrato nella scuderia L. & O. Non ci dilungheremo poiché il pezzo merita un esame a sé stante, limitandoci a segnalare il Modello ZX 5 e i valori di 3-15×56, più che adeguati per la gran parte delle situazioni venatorie. Il poligono di Carrù ci ospita con la solita cortesia del titolare Giorgio Rosso e, sulla linea a 100 m, posizioniamo l’appoggio anteriore e il cuscinetto posteriore: rileviamo una certa sottigliezza e una marcata rotondità inferiore dell’astina che creano l’unica minima difficoltà nel mantenere in asse e ben ferma l’arma. I primi tiri sono dedicati alla centratura dell’ottica e notiamo come gli scatti correttivi, precisi e percepibili, si stabilizzino perfettamente al secondo colpo. Passando alle rosate diamo la precedenza alle cartucce della Federal con la palla Power Shok® da 150 gr, un tradizionale proiettile da caccia della Casa statunitense, del tipo Soft Point che in altre occasione e anche con altri calibri abbiamo avuto modo di sperimentare con successo sulla selvaggina. La rosata è perfettamente adeguata alle aspettative con 22 mm di diametro, circa ¾ di MOA. Passiamo successivamente alle cartucce Fiocchi Exacta dotate di palla Sierra Match King da 168 gr: la prima serie di tre colpi è già buona, ma ci avvediamo di non essere stati sufficientemente meticolosi nella punteria e nello scatto; ci mettiamo nuovamente all’opera e il risultato sono tre colpi in 11 mm, con i primi due in un foro unico. Il magnifico prodotto della Casa di Lecco consente queste soddisfazioni.
Per concludere
Ripassiamo con la vista e con la mente i tratti di questo fucile, lo soppesiamo apprezzandone la leggerezza e la bilanciatura, lo stile nei tratti salienti della meccanica e le soluzioni tecniche applicate, le finiture che non ci azzardiamo più a definire povere, preferendo definirle austere. Spalla, zigomo, occhio, dita (quelle della mano sinistra che pizzicano le orecchie di coniglio e l’indice della destra per lo scatto) ci riportano alle favorevoli sensazioni percepite nella prova di tiro. Riosserviamo le rosate a cui idealmente sovrapponiamo la cifra in euro richiesta per l’acquisto e sopra a tutto poniamo quel cartiglio Mauser: in definitiva la cruda spazzolatura superficiale della canna che di primo acchito ci aveva un po’ infastidito passa molto indietro nella scala delle valutazioni. Per chi inizia l’affascinante avventura della caccia a palla e desidera contenere le spese, mantenendo rese ottimali, qui trova una valida soluzione al problema.
Scheda tecnica
Costruttore: Mauser Jagdwaffen G.m.b.H. – Ziegelstadel 1, D-88316 Isny im Allgäu
[email protected] – www.mauser.com
Distributore: L. & O. Hunting Group – Verona
Modello: M18
Tipo: fucile a canna rigata
Funzionamento: otturatore girevole scorrevole con ripetizione ordinaria
Chiusura: tre alette anteriori ricavate a ribasso – mortise nella culatta della canna
Percussione: percussore con molla coassiale interno all’otturatore attivato dal sistema di sicura
Estrattore: a unghia con movimento ortogonale e molla di registro a filo
Espulsore: due bottoni a molla in testa all’otturatore
Canna: in acciaio con 4 rigature destrorse, passo 1:12” (per cal. .308 Win.) ottenute per martellatura lunghezza 560 mm per calibri standard e 620 mm per i magnum
Scatto: diretto con grilletto unico regolabile tarato a 1.113 g (verifica dell’esemplare a nostre mani)
Sicura: leva con tre posizioni nel fianco destro del castello 1) blocca percussore, manubrio, scatto – 2) idem con libertà di manovra del manubrio – 3) svincola tutto e consente di far fuoco. Svincolo dell’otturatore a fondo corsa con tasto a bilanciere laterale
Caricatore: a pacchetto estraibile bifilare in polimero da 5+1 cartucce calibri standard – 4+1 calibri magnum
Mire: assenti – predisposizione per attacco dell’ottica con 4 fori filettati sul castello e anelli specifici con basi a sgancio rapido
Calciatura: monopezzo in polimero stampato con punti di presa zigrinati – calciolo ammortizzante sfilabile con pinza interna porta materiale da pulizia
Calibro: .308 Win. (in alternativa: .243 Win. 6,5 Creedmoor – .270 Win. – .30-06 Sprg. – 7 Rem. Mag. .300 Win. Mag.)
Materiali: acciaio forgiato e fresato per castello e otturatore – canna in acciaio al carbonio
Lunghezza: 106 cm con canna da 560 mm – 112 cm canna da 620 mm
Peso: g 2.900 circa senza attacchi e ottica (calibri standard) – 3.000 g (calibri magnum)
Finiture: brunitura protettiva semiopaca
Prezzo: € 900,00 informativo