Il fenomenale cartiglio della Mauser non poteva rimanere confinato soltanto negli esemplari della eccezionale Mod. Europa 66, chi ne ha le tenga ben strette, o in quei modelli di transizione come le pur valide ’94 e ‘96 o ancora la nuova M03 del segmento premium che, agli inizi del nuovo millennio, ha segnato una riconquista di spazi adeguati alla storia di questa Casa. Si sentiva la necessità e la possibilità di ampliare il mercato delle canne rigate da caccia con uno studio dove fossero coniugati funzione e prezzo, connubio messo in opera non da teorie minimaliste nell’esecuzione, ma da innovazioni tecnologiche di alto livello per rendimento e contenutezza di esborso monetario. La M12 compendia diverse soluzioni interessanti e, come osserveremo, ha già in questa seconda versione, l’adozione di quel sistema di armamento manuale del percussore disgiunto dalla manovra dell’otturatore e quindi dalla cameratura della cartuccia.
Castello, canna e otturatore
Metallurgia e apparecchi di controllo spinti ai massimi livelli della sofisticazione consentono di realizzare un castello classico nell’impostazione, quindi con anello anteriore e ponte chiuso posteriore, con sezioni resistenti adeguate senza eccedere nel peso, considerando come la chiusura avvenga direttamente fra otturatore e canna: l’acciaio qui fa la sua bella figura con un peso totale del fucile intorno ai 3,1 kg considerato oggi il giusto compromesso per comodità di porto e giuste reazioni allo sparo. Dall’anello tondo, sotto a cui sporge il tassello integrale per lo scarico delle forze, partono i fianchi piani raccordati al ponte con calotta ad arco appiattito: la finestra di espulsione mostra dimensioni contenute sottraendo poco materiale atto alla rigidità del complesso, un poco più ampia la feritoia inferiore dove si inserisce il caricatore amovibile. Una delle prerogative del modello è la giunzione della canna al castello ottenuta con saldatura a temperatura predeterminata dell’anello e della culatta: adeguati controlli automatici fissano l’assialità fra le due parti e lo spazio di testa, uno degli elementi basilari per la precisione nel tiro.
L’otturatore cilindrico presenta queste prerogative: sei alette a sezione conica disposte su due file e ricavate a ribasso dalla sezione maestra con chiusura direttamente nelle mortise ricavate nella culatta della canna, la faccia con un forte ribasso per un adeguato supporto del fondello cartuccia, a fianco del foro del percussore sporgono i due nottolini di espulsione per un’azione risolutiva, ma con energia meglio distribuita; l’estrattore poi segue l’impostazione di validissime armi automatiche con una spira di filo armonico avvolta sul cilindro, un angolo retto, il passaggio sotto a una coppia di alette e l’inserimento in un foro predisposto nell’unghia. Questa è foggiata a prisma di notevole spessore e con adeguato arco di presa lavorando ortogonalmente nella propria sede fresata nella corrispondente aletta di testa: crediamo che nemmeno il bossolo più scorbutico possa resistere alla sua azione. Proseguendo nell’esame osserveremo l’inserimento a caldo del manubrio, ricavato da microfusione e dalla foggia molto…Mauser, quindi un pregio in più: il braccetto cilindrico rastremato, dalla linea diritta, termina nella nocca sferica, qui in sintetico, che rappresenta sempre il meglio quanto a funzionalità e anche ad estetica. Nel tappo di culatta, dalla linea raccordata al profilo del ponte, viene inserito l’Handspannung cioè il sistema di sicura e armamento manuale del percussore, tenendo presente che la sua molla viene messa solo parzialmente in tensione dal movimento del manubrio. Una comoda levetta con tasto di presa e asse ortogonale può assumere tre posizioni: la prima con sicura inserita e blocco del manubrio, dello scatto, del percussore e disattivazione della sua molla per muoversi con la cartuccia camerata; la seconda con il blocco di tutto tranne che del manubrio per scarrellare in piena tranquillità, la terza che sblocca tutto il sistema completando la tensione della molla per avere l’arma pronta allo sparo. Tale disposizione consente il montaggio molto basso dell’ottica e, ancora in tema di ricerca del particolare, in un piccolo incavo del fianco sinistro del castello è posto il pulsante per lo svincolo dell’otturatore.
Calciatura e scatto
L’allestimento del modello fotografato presenta una calciatura in sintetico grigio chiaro, una veste adeguata a tutti climi e di pratica rigidità dove le linee classiche sposano l’asse molto diritto in stile americano, che è poi quello con la migliore funzionalità per mantenere il bersaglio sotto controllo, insieme all’impugnatura a pistola allungata e l’asta tonda, ma a fondo piatto per un fermo appoggio nel tiro a distanza. Anche lo scatto segue lo stile del maggior mercato delle armi rigate con impianto a sgancio diretto pronto, netto, adeguatamente leggero (intorno a 1.000 g) e senza vizi di sorta. Le prestazioni sono state sondate su diversi altri esemplari in altre occasioni e sempre abbiamo verificato una precisione ben oltre la media: con parecchi tipi di cartucce si rimane fra ½ e ¾ di MOA, quindi con una resa ben adeguata alle esigenze anche di tiri lunghi. La quotazione è più che abbordabile per il marchio e per il complesso di soluzioni tecniche e realizzative: un fucile quindi da prendere in seria considerazione.
Scheda tecnica:
Costruttore: Mauser Jagdwaffen G.m.b.H. – Ziegelstadel 1, D-88316 Isny im Allgäu – [email protected] – www.mauser.com
Importatore: Bignami spa, via Lahn 1, 39040 Ora (BZ) – tel. 0471/803000 – fax. 0471/810899 – www.bignami.it – [email protected]
Modello: M12 Handspannung
Tipo: fucile a canna rigata
Funzionamento: otturatore girevole scorrevole con ripetizione ordinaria
Chiusura: sei alette anteriori su due ranghi da tre ricavate a ribasso – mortise nella culatta della canna
Percussione: percussore con molla coassiale interno all’otturatore attivato dal sistema di sicura
Estrattore: a unghia con movimento ortogonale e molla di registro a filo
Espulsore: due bottoni a molla in testa all’otturatore
Canna: in acciaio con 4 rigature destrorse, passo 1:10” (per cal. .270 Win.) ottenute per martellatura lunghezza 560 mm per calibri standard e 620 mm per i magnum
Scatto: diretto con grilletto unico tarato a 1.030 g
Sicura: leva con tre posizioni nel tappo di coda dell’otturatore – 1) blocca percussore, distendendone la molla, manubrio, scatto – 2) idem con libertà di manovra del manubrio – 3) svincola tutto e completa l’armamento del percussore per far fuoco. Pulsante laterale per svincolo dell’otturatore a fondo corsa
Caricatore: a pacchetto estraibile bifilare in polimero da 5+1 cartucce calibri standard – 4+1 calibri magnum
Mire: tacca di mira a U con regolazione in deriva e mirino a grano con regolazione in elevazione – predisposizione per attacco dell’ottica con 4 fori filettati sul castello
Calciatura: monopezzo in polimero stampato con punti di presa zigrinati – calciolo ammortizzante
Calibro: .308 Win. (in alternativa: .22-250 Rem. – .243 Win. –.270 Win. – .30-06 Sprg. – 6,5×55 – 7×64 – 8×57 IS – 9,3×62 – Magnum: 7 Rem. Mag. .300 Win. Mag. – .338 Win. Mag.)
Materiali: acciaio forgiato e fresato per castello e otturatore – canna in acciaio al carbonio
Lunghezza: 106,5 cm con canna da 560 mm – 112,5 cm canna da 620
Peso: g 3.100 circa senza attacchi e ottica (calibri standard) – 3.200 g (calibri magnum)
Finiture: corpo centrale otturatore lucidato e brunitura delle parti restanti
Prezzo: Non dichiarato in prova.