Davvero emozionante la storia di Mauro, un cacciatore in condizioni di salute precarie ma con una voglia sconfinata di andare ancora a caccia. Ecco come l’ha riassunta l’onorevole Barbara Mazzali: “Mauro era un cacciatore. No. Mauro è un cacciatore, lo è ancora, nonostante la malattia e nonostante non possa più uscire a caccia come ha fatto per tutta la vita. Ma quello che siamo nel profondo dell’anima non cambia quando il fisico cede. Ho letto questa mattina la sua storia su internet e ne sono rimasta molto colpita. Mauro aveva un desiderio: voleva partecipare ancora a una battuta di caccia, voleva tornare nei suoi boschi, voleva sentire l’odore degli alberi e degli animali, voleva condividere la sua passione con i suoi amici e riviverla ancora una volta in prima persona.
Purtroppo le sue condizioni di salute sono gravi e non è in grado di camminare. Ma neanche questo lo ha fermato. Mauro si è vestito come faceva un tempo, come in un rito che si tramanda di padre in figlio, e i suoi compagni di avventure lo hanno portato ancora una volta con loro a una battuta di caccia. Hanno usato un’ambulanza e lo hanno spinto sulla sedia a rotelle e sono riusciti a regalargli una giornata nei boschi.
Cari amici cacciatori, quando ci dicono che la caccia è un hobby superfluo, noi sappiamo che non hanno capito niente. La caccia è amore profondo per il territorio e per la natura, è amicizia, è passione, è un rito di gesti e tradizioni. E Mauro ce lo ha ricordato: il suo più grande sogno in un momento così difficile della sua vita era tornare a caccia e lo ha realizzato”.