Una situazione grave
Anche la Basilicata deve fare i conti con l’emergenza cinghiali e una delle città più colpite è Matera. Non a caso il sindaco Domenico Bennardi sta pubblicando una nota dopo l’altra per far presente quanto sia grave questa situazione. Sul profilo Facebook del primo cittadino lucano si trovano diverse prese di posizione in questo senso.
Le parole del sindaco
Nelle ultime ore Bennardi si è così espresso: “Possiamo risolvere l’emergenza cinghiali solo se ci mettiamo tutti ad un tavolo, è quello che ho chiesto in prefettura, quando dico tutti mi riferisco soprattutto a chi ha competenza per affrontare la questione, c’è un piano regionale di prelievo selettivo del 2022 che giace nei cassetti. In tutta la Regione e non solo la nostra, il notevole aumento della popolazione dei cinghiali crea enormi danni dall’agricoltura, incidenti stradali e potenziali pericoli per bambini e anziani nei contesti urbani. C’è anche il tema della peste suina per cui anche l’ASM deve far parte del tavolo. Ho sollecitato l’attuazione del piano regionale di cattura selettiva nel 2022, nel 2023 e rinnovo l’invito anche quest’anno. Ne riparleremo presto davanti al Prefetto“.
Altre precisazioni
Due giorni prima il sindaco era stato ancora più specifico: “Dopo la raccolta firme dei residenti nel popoloso rione “Serra Venerdì”, che si sentono ormai assediati dai cinghiali presenti a tutte le ore anche nei cortili condominiali privati, torno per l’ennesima volta a sollecitare in primis la Regione Basilicata, poi le autorità sanitarie e di pubblica sicurezza, affinché adottino con urgenza tutte le misure necessarie al contenimento di quella che ormai è divenuta un’emergenza, anche nella città dei Sassi. All’ultima riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica in prefettura, ho nuovamente sollevato la questione, spiegando che ormai non c’è solo un rischio sanitario, peraltro chiaro e conclamato da anni, ma è subentrato quello per la sicurezza dei cittadini residenti, perché i cinghiali spinti dalla fame si introducono ovunque, con gravissimi rischi soprattutto per bambini e anziani indifesi. Non dimentichiamo che questi animali possono diventare anche molto aggressivi, se si vedono minacciati. Quindi ormai non è più rinviabile il tavolo di confronto con Regione, Provincia, tecnici dell’Azienda sanitaria materana (Asm) e forze dell’ordine, per adottare con urgenza tutte le misure possibili di contenimento, al fine di evitare che i cinghiali si avvicinino alle abitazioni ed alle persone. Dopo una recente lettera congiunta con il presidente della Provincia, Piero Marrese, (nel Materano i cinghiali arrecano danni ingenti alle colture agricole ed alle auto in transito sulle arterie provinciali), richiamo ancora una volta la Regione Basilicata alle precise responsabilità assunte con l’adozione, nell’ormai lontano 2018, del “Piano di abbattimento selettivo e controllo della specie”, rinnovato di recente nel 2022. Stiamo subendo questa situazione emergenziale, senza la Regione faccia quello che è necessario. Ho sollecitato il prefetto ad allargare il confronto anche all’Asm e all’Ente parco, oltre a Regione, Comune e Provincia, per mettere a fuoco un ventaglio di possibili soluzioni. Serve la competenza dell’ufficio Veterinario dell’Asm, ma anche un referente della Regione che ci spieghi cosa sta producendo il Piano di abbattimento selettivo. Le gabbie tanto decantate dalla Regione non stanno producendo gli effetti sperati, quindi serve un progetto di cattura e sterilizzazione strutturato“.