Fra due giorni, martedì 26 marzo 2019, il Consiglio Regionale delle Marche dovrà approfondire la mozione del consigliere Sandro Bisonni che riguarda gli indennizzi agli agricoltori con servitù venatoria. Lo stesso Bisonni ha spiegato che non si tratta di un provvedimento legato ai danni subiti dagli animali. Secondo il consigliere marchigiano, inoltre, la legge in questione non è molto conosciuta dal settore primario e invece andrebbe approfondita per capire come far valere i diritti specifici.
Il promotore della mozione ha anche evidenziato come sia un diritto e non un privilegio da far valere, dato che la Regione Marche non sta pagando i rimborsi. L’articolo 842 del Codice Civile prevede che i cacciatori entrino armati nelle proprietà private, anche in assenza del consenso dei legittimi proprietari. L’articolo 15 della Legge Nazionale sulla Caccia, invece, prevede un indennizzo in denaro per i proprietari e i conduttori dei fondi soggetti a quella che è conosciuta come “servitù venatoria”.
In caso di accoglimento della mozione, ci sarebbe una nuova gestione della caccia. La LAC (Lega per l’Abolizione della Caccia) è convinta, in particolare, che questo provvedimento porterà alla conclusione dell’attività venatoria, per lo meno nella forma e nelle modalità che si conoscono al giorno d’oggi. Ancora 48 ore e si saprà l’esito del voto.