Angelo Sciapichetti, assessore all’Ambiente della Regione Marche, è intervenuto nel corso della conferenza stampa indetta per presentare due iniziative sul monitoraggio dei lupi nel territorio regionale. L’emergenza è ormai un dato di fatto e si è pensato di consegnare al Corpo Forestale dello Stato dieci “foto trappole”, utili per rilevare gli animali, senza dimenticare il corso di formazione relativo ai danni provocati dai predatori e che è rivolto ai veterinari dell’Azienda Sanitaria Unica Regionale (ASUR) e agli operatori dell’Istituto Zooprofilattico Umbria-Marche. I dati illustrati dall’assessore parlano di 140-160 lupi avvistati nelle montagne marchigiane nel periodo compreso tra il 2010 e il 2012, con una distribuzione in 28 nuclei familiari.
L’area principale degli avvistamenti è senza dubbio il Parco Nazionale dei Monti Sibillini, in cui i lupi sono stati numerosi anche quando erano a rischio di estinzione (negli anni Settanta del secolo scorso): negli ultimi otto anni sono state ritrovate proprio in questo parco 28 carcasse, con gli animali che sono morti a causa di investimenti di macchine, per avvelenamento oppure dopo l’abbattimento con armi.
Conoscere questi animali viene dunque ritenuto fondamentale da Sciapichetti e la soluzione delle foto trappole potrebbe essere determinante, con una migliore rete di controllo sul territorio. Secondo Fabrizio Mari, vicecomandante regionale della Forestale, il foto trappolaggio permette di monitorare con attenzione la presenza dei lupi sul territorio, anche all’esterno dei parchi. La conferenza stampa ha affrontato inoltre le questioni relative al bracconaggio, ancora molto diffuso nelle Marche, e dell’istituzione della prima unità cinofila antiveleno della regione a Ussita (provincia di Macerata).
Il corso di formazione verrà svolto nella sede di Tolentino il prossimo 26 febbraio: i partecipanti saranno aiutati nell’opera di distinzione della predazione dei lupi rispetto a quella di altri animali, prendendo spunto dai protocolli nazionali e comunitari. Il lupo è stato riconosciuto ancora una volta come animale importante per l’equilibrio ambientale: è stato sottolineato come il suo legame con l’uomo vada oltre i problemi della predazione, visto che alcune tattiche sportive si ispirano alle tecniche di caccia dell’animale.
Come funzionano esattamente le foto trappole? Le trappole fotografiche sono dei sistemi sofisticati che fotografano appunto in maniera automatica un animale che attraversa una zona in cui è posizionata la fotocamera, senza che ci sia bisogno dell’operatore per lo scatto in tempo reale. Sono fondamentali per la gestione faunistica (in particolare i censimenti dei selvatici e il loro monitoraggio), ma tornano utili anche nel momento in cui si devono effettuare delle ricerche naturalistiche o nell’ambito della criptozoologia.