Distanze dalla Regione
Con un comunicato stampa congiunto le associazioni venatorie marchigiane Federcaccia, Liberacaccia, Enalcaccia e ANUUMigratoristi stigmatizzano l’operato della Regione in campo venatorio, non esitando a definire le Marche “Da regione di riferimento per la caccia a ultima da non prendere ad esempio”.
Essere dalla parte dei cacciatori
Di seguito il testo della nota: “Le scriventi associazioni venatorie Federcaccia, Liberacaccia, Enalcaccia, ANUUMigratoristi esprimono forte insoddisfazione per la chiusura anticipata della caccia ad alcune importanti specie e non condividono quanto fatto (o non fatto) in proposito dalla Regione. Essere dalla parte dei cacciatori non è da intendersi che si deve fare tutto quello che vorrebbero gli appassionati della caccia, bensì costruire percorsi normativi, corredati dai necessari studi tecnico-scientifici, per cogliere le opportunità che le Direttive europee e le leggi nazionali offrono; cioè fare l’esatto contrario di chi è contro la caccia e quindi opera affinché si attuino restrizioni e divieti (evitabili) che possono facilmente indurre tanti all’abbandono della pratica venatoria. In pochissimo tempo la Regione Marche è passata da una attività, carente sì di studi e ricerca scientifica ma tesa a cogliere le opportunità di disciplina venatoria, attività che ha in qualche misura soddisfatto per anni le aspettative dei cacciatori, a quella che sembra essere una pervicace azione di perseguire ogni via di restrizione”.
I ricorsi ai TAR
“È sotto gli occhi di tutti il fatto che oggi ci sono regioni italiane che riescono ad avere calendari venatori molto più articolati e più ampi, seppur equilibrati, rispetto a quello della Regione Marche, sostenendo con successo anche le proprie ragioni dinnanzi ai tribunali amministrativi regionali. Comunque sia, svolgono una costante attività di costruzione di azioni e di atti volti ad ottenere il miglior risultato. Perché la Regione Marche non lo fa? Perché la Regione Marche si limita a prendere atto dei pareri Ispra quando invece tutte le altre Regioni profondono energie e risorse tecnico-scientifiche per confutarli? Se la Regione Marche, colpevolmente a causa della sua totale inerzia negli ultimi venti e più anni, ritiene di non avere propri studi idonei a sostenere un confronto con i pareri Ispra perché non si avvale, cosi come fanno altre Regioni e così come previsto dalle stesse Direttive comunitarie, degli studi disponibili prodotti da altri soggetti idonei e validati da esperti di chiara fama? Soprattutto, perché non recupera in fretta il tempo perduto dalle inerti, passate amministrazioni della Regione e non decide di investire e organizzare in fretta una propria attività di studio e di ricerca per avere documentazione idonea da utilizzare, così come fanno altre Regioni italiane?!”.
Nulla di pregiudizievole
Da quanto sopra detto non possiamo che concludere che la Regione Marche a parole sta con i cacciatori, ma nei fatti no! E non ci si risponda, a mo’ di giustificazione, tirando in ballo il parere (pur obbligatorio) o l’attività degli Uffici! Chi governa nelle Marche? Governa la Giunta o governano gli Uffici? Aspettiamo risposte concrete da questa Giunta della nostra Regione, risposte del fare e non chiacchiere, quelle le abbiamo già avute nel passato e ci hanno consegnato all’attuale situazione inaccettabile! Presidente, Assessore, Giunta intera, dimostrateci con i fatti di essere diversi e migliori di chi vi ha preceduto. Noi cacciatori non chiediamo e non vogliamo nulla di pregiudizievole o potenzialmente pregiudizievole per la natura, per l’ecosistema marchigiano e per l’ambiente in generale; vogliamo solo ciò che la scienza e la conoscenza ci possono dare nel totale rispetto dell’ambiente in cui viviamo. Mettete in campo le risorse necessarie per dotarvi con urgenza dei necessari studi scientifici. Lo potete fare. Fatelo. Altrimenti il resto è fuffa (Le AA.VV. marchigiane Federcaccia, Liberacaccia, Enalcaccia, ANUUMigratoristi).