Le associazioni ambientaliste inviano una diffida alla Regione Marche ed a tutti gli Enti preposti al controllo ed alla vigilanza venatoria per far rispettare il divieto di caccia dal 01/01/2020. Dal 1° gennaio 2020 non si potrà più cacciare nelle aree SIC – ZSC – ZPS della rete Natura 2000 delle Marche. Questa è la conseguenza più importante della Sentenza n. 258/2019 della Corte Costituzionale che ha dichiarato l’illegittimità costituzionale della Legge regionale n. 44/2018 e che ha consentito ai cacciatori marchigiani di sparare nelle aree della Rete Natura 2000, pur in violazione delle norme dettate dalla Costituzione Italiana Infatti, la validità dei Piani Faunistici Venatori Provinciali era limitata al 31/12/2019, così come la caccia nelle aree Natura 2000, per le quali si richiedeva, oltre al PFVP prorogato di validità, anche la sottoposizione a Valutazione di Incidenza.
Un “regalo”, lo ricordiamo, che la Giunta Regionale aveva fatto lo scorso anno ai cacciatori marchigiani dopo che il Consiglio di Stato, a cui si erano appellate le nostre associazioni ambientaliste, aveva bloccato la caccia in quelle aree. Una norma, quella cancellata dalla Corte Costituzionale, che era stata scritta in fretta e furia dalla Giunta regionale, sotto la pressione delle associazioni venatorie, per salvare una stagione di caccia compromessa e mutilata dalle sentenze del Consiglio di Stato.
Stavolta, invece, il “regalo di Natale” lo ha fatto la Corte Costituzionale alle associazioni ambientaliste marchigiane, ma soprattutto alle centinaia di migliaia di animali selvatici che in ogni stagione venatoria vengono uccisi e massacrati nei SIC – ZSC – ZPS della rete Natura 2000, malgrado l’Unione Europea abbia stabilito da anni che queste aree sono di particolare importanza e valenza ambientale, faunistica e paesaggistica e quindi meritevoli di una particolare tutela e protezione, soprattutto dalla caccia! La Regione Marche ha quindi violato la Costituzione Italiana, approvando una Legge al di fuori della propria competenza, invadendo la giurisdizione dello Stato in materia di tutela ambientale, al fine di peggiorare le norme poste a protezione della fauna selvatica che, lo ricordiamo, è patrimonio indisponibile dello Stato, ed appartiene quindi a tutti i cittadini italiani e non può essere concessa ad uso e consumo esclusivo di una esigua minoranza: i cacciatori!
Per questo motivo, le associazioni ambientaliste marchigiane invieranno una diffida all’Ufficio Caccia della Regione Marche, agli ATC, alle Province, ai Comandi dei Carabinieri Forestali, alle Procure, Prefetture e Questure, alle associazioni venatorie, per far applicare il suddetto divieto di caccia nelle aree della Rete Natura 2000 a partire dal 01/01/2020. Inoltre, hanno già dato mandato all’Avvocato Tommaso Rossi del Foro di Ancona di procedere con un esposto per danno erariale nei confronti della Giunta regionale, per aver permesso di esercitare la caccia in quelle aree, utilizzando una legge dichiarata poi illegittima ed incostituzionale dalla Corte Costituzionale (Alleanza Associazioni Ambientaliste Marchigiane).