Preso di mira e vessato dagli animalisti con offese (anche via social), minacce, manifesti denigratori affissi in giro per il paese e pure blitz con cartelli e ingiurie urlate al suo indirizzo pure nel corso della messa di Natale, ora don Pierino Sacella, parroco di Torre Maina (600 anime nel comune di Maranello, Modena) chiede i danni. Martedì il religioso con la passione per la caccia si è infatti costituito parte civile nel processo che vede imputati due animalisti (un uomo e una donna) che hanno chiesto di essere ammessi al rito abbreviato, per ottenere lo sconto di un terzo della pena in caso di condanna.
Sono accusati di diffamazione, stalking (atti persecutori) e minacce in concorso. Ma al contempo il don, etichettato dagli attivisti come un “assassino”, ha citato per danni nel procedimento civile pure coloro che avevano preso parte al blitz-presidio durante la celebrazione religiosa, quelli cioè che erano stati identificati allora dai carabinieri. Il conto dei danni presentati dal parroco con il cappello da alpino è di 350mila euro totali.
E l’ex cappellano militare ha inviato via raccomandata la richiesta di risarcimento a ciascuno degli oltre venti attivisti individuati appunto dai militari. L’ultimo blitz risaliva a Natale di due anni fa. «Prete assassino, se ti troviamo in campagna non sarai protetto dalle mura della tua chiesa» leparole che gli animalisti avevano rivolto durante la funzione religiosa a don Sacella, che in tribunale si era anche opposto alla richiesta di archiviazione del procedimento penale presentata dalla procura (Corriere della Sera).