Ecco alcuni estratti del testo: “Abbiamo compreso che l’iniziativa era rivolta a tutelare la sicurezza e l’incolumità delle persone. Noi cacciatori pratichiamo l’attività venatoria con l’etica e la responsabilità e siamo i primi a volere e pretendere che la nostra passione venga vissuta in totale sicurezza.
Perchè questa stupenda, antica e naturale passione possa davvero essere vissuta nella sua pienezza e fascino in mezzo alla natura non può certo essere praticata in contesti nei quali i cittadini stiano soffrendo e tribolando a causa di una situazione catastrofica. Chiediamo al presidente di voler valutare l’opportunità di riaprire l’attività venatoria a situazione normalizzata e, soltanto qualora fosse possibile, a partire da sabato 3 novembre 2018″. A questo punto non si può che attendere la risposta del governatore del Veneto sulla questione maltempo.