Cresce il Centro Carni comprensoriale del Mugello e cresce la filiera mugellana grazie alla nascita di quella sulla selvaggina che si è chiusa con l’inaugurazione, alla presenza dell’assessore all’Agricoltura della Regione Toscana Stefania Saccardi, del presidente dell’Unione Montana dei Comuni del Mugello Stefano Passiatore e dei sindaci del territorio, dell’impianto di sosta selvaggina cacciata. Il progetto, fortemente voluto anche dalla Regione Toscana e dalle Associazioni dei cacciatori, è stato realizzato dall’Unione Montana dei Comuni del Mugello sulla base di un accordo sottoscritto nel 2015 con Città Metropolitana di Firenze e Atc Firenze-Prato. Il costo dell’intervento, per circa 170mila euro, ha visto la compartecipazione finanziaria di Atc, Città Metropolitana e Unione.
Quanto realizzato consente ora ai cacciatori di conferire la selvaggina, essenzialmente ungulati come cinghiali, daini, caprioli etc., in questo centro di sosta indipendentemente dagli orari di apertura del Centro Carni avendo a disposizione un’entrata separata dall’impianto principale. I cacciatori cureranno qui le operazioni preliminari sugli animali lasciandoli poi in un ambiente protetto e refrigerato a disposizione del veterinario dell’Azienda Sanitaria che ne verificherà l’idoneità alla lavorazione da parte della Caf, che gestisce il centro Carni Mugello, e alla commercializzazione secondo le normative in vigore. Con questa inaugurazione si è data una forte spinta a un’importante filiera mugellana della carne di selvaggina sicura dal punto di vista sanitario e tracciabile secondo le normative Ue.
Una filiera che consentirà un’ulteriore crescita del Centro Carni del Mugello che si candida per un posto di rilievo in questo settore che vede pochissimi rappresentanti sul territorio nazionale. ”Abbiamo inaugurato un impianto fondamentale per offrire garanzie in merito alla macellazione di carne da selvaggina – ha detto la vicepresidente e assessora all’Agricoltura della Regione Toscana Stefania Saccardi -, animali su cui bisogna esercitare una forte azione di controllo per salvaguardare sia l’agricoltura che la sicurezza sulle nostre strade, ma tutto questo doveva essere collegato a un percorso di recupero, controllo e messa in circolazione in modo trasparente di carni che fossero assolutamente controllate.
Grazie all’Azienda Sanitaria, all’Atc, alla Polizia Provinciale che ci supporta nel controllo degli animali selvatici, questa struttura penso possa servire anche a loro. Questa zona aveva assolutamente bisogno di questa struttura, c’era ed era pronta, ci eravamo ripromessi di inaugurarla prima della fine dell’anno e lo abbiamo fatto. Spero che possa essere un tassello che va magari ad alimentare anche progetti virtuosi della Regione, abbiamo fatto una delibera per donare le carni di questo tipo e abbiamo effettuato donazioni al Banco Alimentare.
Grazie a tutti i soggetti che hanno permesso all’impianto di diventare realtà, un luogo che credo fermamente possa dare una spinta importante al miglioramento del controllo, della gestione complessiva delle carni degli animali abbattuti perché di questo abbiamo bisogno: che tutto si svolga nella massima trasparenza, sicurezza per i consumatori, alimentando una filiera virtuosa di commercializzazione e utilizzo delle carni da animali selvatici che sono di grande qualità” (La Nazione).