Una vicenda complicata
Si è conclusa con una richiesta di archiviazione da parte del Procuratore di Savona, Ubaldo Pelosi, la vicenda che ha avuto come protagonista M.A, accusato dell’uccisione di un lupo, specie che in Italia è particolarmente protetta. La vicenda si era verificata nell’entroterra savonese all’inizio di ottobre in un zona nota per la presenza di questi selvatici. Verso la mezzanotte, M.A. era stato richiamato all’esterno della sua abitazione dalle urla della moglie, uscita per accompagnare il cagnolino di casa nella passeggiata serale. L’uomo si è trovato di fronte la donna terrorizzata e schiacciata contro il muro con di fronte un lupo ringhiante che, con tutta probabilità, voleva impossessarsi del cane.
Versione fondata
M.A. ha quindi imbracciato un fucile regolarmente detenuto e ha sparato al selvatico uccidendolo. Poi si è autodenunciato ai Carabinieri. “Ritenuto che l’indagato (che era assistito dall’avvocato Andrea Campanile, presidente di Federcaccia Liguria, n.d.r.) si è autodenunciato – si legge nella richiesta di archiviazione del pm – affermando di aver esploso un colpo di fucile verso l’animale per evitare l’aggressione a se stesso e alla coniuge, la fondatezza di tale versione, che invoca la causa di giustificazione della legittima difesa, non può essere esclusa”. Il Giudice per le indagini preliminari Alessia Ceccardi ha accolto la richiesta di archiviazione ponendo la parola fine sull’intera vicenda. “La particolare fattispecie avrebbe potuto essere da qualcuno facilmente strumentalizzata – ha dichiarato l’Avv. Campanile commentando la vicenda – Per fortuna due Magistrati seri e competenti l’hanno affrontata con la necessaria serenità applicando la legge in modo corretto.
Buon senso
Purtroppo sempre più spesso giungono notizie di lupi in prossimità dell’abitato ed il rischio che si verifichino fatti del genere sarà sempre più frequente” ha concluso. Anche il Presidente nazionale di Federcaccia Massimo Buconi è intervenuto sull’episodio: “Sono lieto che ancora una volta abbia prevalso il buon senso nella valutazione di una vicenda che avrebbe potuto avere conseguenze anche gravi e che ha spinto il protagonista ad agire prendendo una decisione non certo facile e, come ha dimostrato con il suo comportamento successivo rivolgendosi alle autorità, pienamente consapevole delle conseguenze. Una fiducia nella giustizia che è stata premiata. Non celebro certo l’abbattimento di un esemplare di fauna protetta, ma mi conforta che finalmente sembri aver preso campo una linea di azione, mi verrebbe da dire un recupero di normalità, che nelle vicende che vedono coinvolti uomini e selvatici ha finalmente messo da parte il pregiudizio ideologico a favore di un obbiettivo giudizio dei fatti oggettivi. Sono convinto sia questa l’unica strada – ha concluso il Presidente Buconi – per abbassare quella soglia di conflittualità che troppo spesso si genera ogniqualvolta si parla di rapporti uomo/selvatico all’insegna di una emotività che nulla deve aver a che fare con la gestione” (fonte: Federcaccia).