Riteniamo che il problema vada affrontato al più presto, concedendo da un lato ai pastori la possibilità di difendersi dalle predazioni, così come avviene ad esempio in Francia, e dall’altro adottando un piano di gestione calibrato sulla reale capacità portante del territorio ristabilendo il necessario equilibrio atto a garantire la convivenza tra questa specie e le attività antropiche. Siamo perfettamente consapevoli che il dibattito sulla “questione lupo” è fortemente contaminato da posizioni ideologiche che non tengono conto delle reali esigenze del territorio.
Proprio per questo motivo riteniamo sia giunto il momento di unire le forze di tutti i portatori della Cultura rurale per far comprendere all’opinione pubblica e alle Istituzioni l’importanza di dare voce e sostegno alle richieste di chi esercita delle attività che rappresentano dal punto di vista sociale, economico, occupazionale e di gestione dell’ambiente e del territorio un patrimonio che non può essere disperso (Associazione per la difesa e la promozione della Cultura rurale).