Anche l’Ufficio Caccia e Pesca della Provincia di Chieti è stato trasferito a Pescara: i cacciatori e i pescatori sono stati avvertiti da un cartello che spiega la temporanea sospensione dell’attività a causa di questo “trasloco”, un cambiamento che ha provocato subito polemiche molto forti. Il consigliere regionale Mauro Febbo e il consigliere comunale e provinciale Emiliano Vitale hanno parlato senza mezzi termini di un abuso d’ufficio sulla città di Chieti, una soppressione che segue in rapida successione altre situazioni poco chiare.
Febbo ha lamentato soprattutto il fatto che non ci sia stato alcun accordo o coinvolgimento degli enti interessati prima della chiusura dell’Ufficio Caccia, il cui ruolo amministrativo e non solo è molto importante in questa parte dell’Abruzzo. Tra l’altro, non bisogna sottovalutare gli aspetti economici, visto che si sta parlando di almeno 9mila persone (tra cacciatori, pescatori e raccoglitori di funghi) che generano un indotto importante.
Il consigliere avrebbe preferito il coinvolgimento di Provincia e Comune di Chieti, in modo da approfondire la disponibilità logistica. Vitale ha invece fatto riferimento a una chiusura che equivale a un qualcosa che viene strappato all’improvviso, come se mancasse un pezzo.