Febbo ha lamentato soprattutto il fatto che non ci sia stato alcun accordo o coinvolgimento degli enti interessati prima della chiusura dell’Ufficio Caccia, il cui ruolo amministrativo e non solo è molto importante in questa parte dell’Abruzzo. Tra l’altro, non bisogna sottovalutare gli aspetti economici, visto che si sta parlando di almeno 9mila persone (tra cacciatori, pescatori e raccoglitori di funghi) che generano un indotto importante.
Il consigliere avrebbe preferito il coinvolgimento di Provincia e Comune di Chieti, in modo da approfondire la disponibilità logistica. Vitale ha invece fatto riferimento a una chiusura che equivale a un qualcosa che viene strappato all’improvviso, come se mancasse un pezzo.