E nell’ipotesi in cui tutti i cacciatori potessero morire a causa dell’infezione da Covid 19 Mocavero ha dichiarato: ‘sarebbe un colpo al superenalotto una botta di cu*o mai vista’. Nella querela ho sottolineato che a mio parete questi fatti ‘integrano il reato di diffamazione’ ed è una ‘lesione dell’onore e dell’altrui reputazione’. Simili dichiarazioni non possono trovare spazio in una società civile. Siamo persone che quotidianamente svolgono il proprio ruolo sociale come medici, avvocati, forze dell’ordine, infermieri, parlamentari, operai, consiglieri comunali e regionali; che nel rispetto delle regole della Repubblica nel tempo libero praticano un’attività legittima come può essere quella di andare in motocicletta, a sciare, a pescare…
Queste persone non possono essere insultate da una persona che neanche sa cosa significhi la compassione, di fronte a donne e uomini morti, che hanno lasciato nella disperazione i propri cari. Si rappresenta infine che anche nei confronti degli amici cacciatori morti: è configurabile il reato di diffamazione, come indicato dalla Corte di Cassazione, sez. V Penale, sentenza 17 marzo – 3 maggio 2017 n. 21209. Quale persona offesa, mi riservo di costituirmi parte civile per il risarcimento dei danni. Questa la mia querela. Mi sono anche messa a disposizione dei cacciatori che volessero inoltrare lo stesso atto, aiutandoli a compilare le carte necessarie”. Lo dichiara Barbara Mazzali, consigliere di Fratelli d’Italia in Regione Lombardia.