Proposte di modifica
Riportiamo quanto pubblicato nelle ultime ore dall’on. Sergio Berlato, presidente di ACR: “Abbiamo aspettato più di un anno dall’insediamento di questo Parlamento Italiano prima di far presentare le nostre proposte di modifica della Legge Statale 157/1992. Ringrazio il senatore Bartolomeo Amidei che si è reso interprete dell’esigenza di presentare queste proposte di modifica, anche per rispetto delle oltre 504.230 persone che hanno sottoscritto in meno di tre mesi su tutto il territorio nazionale manifestando per le stesse una palese e indiscutibile condivisione. Ricordiamo che le nostre proposte di modifica sono composte di 17 articoli che vanno a modificare altrettante parti della vetusta e obsoleta legge statale. Tra le principali si possono citare l’equiparazione dei cacciatori italiani agli altri sette milioni e mezzo di cacciatori europei, sia nei doveri che nei diritti, nel rispetto delle loro cacce tradizionali, e la possibilità di tornare a conseguire l’abilitazione per l’esercizio venatorio a sedici anni“.
I sedicenni a caccia
“Per quel che riguarda quest’ultimo punto va chiarito quanto segue:
- Prima dell’avvento della legge statale, era consentito conseguire l’abilitazione alla caccia già a 16 anni
- Dopo aver conseguito l’abilitazione il neo-cacciatore potrà cacciare, fino al compimento della maggiore età, solo se accompagnato da altro cacciatore che ha conseguito l’abilitazione da almeno tre anni
- In quasi tutti i paesi europei, si può conseguire l’abilitazione a 16, 15 o 14 anni. In alcuni paesi come il Regno Unito e la Finlandia non esiste alcun limite di età“.
Attacchi strumentali
“A coloro che ci accusano strumentalmente di voler armare i bambini, ricordiamo che in Italia si può accedere a qualsiasi poligono di tiro e usare armi a partire dai 10 anni di età, usando quelle ad aria compressa, mentre dai 14 anni si possono usare armi da sparo la cui gittata e resa balistica superano di gran lunga quelle dei normali fucili da caccia. Se qualcuno ha delle proposte migliori delle nostre le espliciti e le faccia presentare in Parlamento, il nostro paese ha un estremo bisogno di un testo di questo tipo. Approvare queste proposte di modifica alla legge statale significa ridare dignità al mondo venatorio italiano“.