L’onorevole Barbara Mazzali, consigliere regionale della Lombardia (Fratelli d’Italia), ha aggiornato la situazione relativa alla caccia in questo territorio con un post apparso sui social: “Regione Lombardia si muove nella direzione che auspico da tempo: richiama le province per mettere in atto l’articolo 41 della legge 260. Le guardie venatorie volontarie abilitate hanno il diritto di esercitare il prelievo per la tutela del territorio esattamente come le guardie forestali.
L’assessore Rolfi ha convocato una riunione via web per il 15 marzo, insieme ai presidenti delle province, al presidente della Città Metropolitana di Milano e ai comandanti dei Corpi di Polizia Provinciali. L’assessore in quella sede ribadirà la legittimità dell’articolo 41 della legge regionale n. 26/93 che – ricordo e sottolineo con forza – non è mai stato impugnato, quindi è del tutto valido. L’art. 41 stabilisce che la Regione per la selezione biologica, per la tutela del patrimonio storico-artistico, per la tutela delle produzioni zoo – agro-forestali ed ittiche, provvedono al controllo delle specie di fauna selvatica o inselvatichita anche nelle zone vietate alla caccia.
I piani devono essere attuati dalle guardie venatorie dipendenti dalle province che potranno altresì avvalersi dei proprietari o conduttori dei fondi sui quali si attuano i piani medesimi, purché muniti di licenza per l’esercizio venatorio, nonché delle guardie forestali, degli agenti venatori volontari provinciali e delle guardie comunali munite di licenza per l’esercizio venatorio e delle guardie dipendenti dalle aziende faunistico venatorie, nonché degli operatori espressamente abilitati. Anche in considerazione della recente sentenza della Corte Costituzionale relativa al giudizio di legittimità della legge della Regione Toscana, dobbiamo andare avanti su questa strada e dobbiamo farlo in fretta perché ogni giorno che passa la situazione peggiora”.