La Regione Lombardia ha approvato ufficialmente la nuova suddivisione del territorio agro-silvo-pastorale in aree idonee e non idonee per quel che riguarda il cinghiale. La decisione era molto attesa da agricoltori e cacciatori e la suddivisione è stata fatta in base alla consistenza e frequenza dei danni provocati dagli ungulati. Lo stesso discorso vale per le coltivazioni pregiate e le modalità pregresse di gestione della specie.
La gestione dei selvatici avverrà nelle cosiddette aree idonee tramite prelievo venatorio e controllo, mentre in quelle non idonee mediante il controllo e il prelievo venatorio di selezione. Ecco quali saranno le aree idonee alla presenza dei cinghiali: Unità E Lecco/Bergamo, Unità A Insubria Varese, Unità B Insubria Como/Lago, Unità C Insubria Como/Triangolo, Unità D Pavia Oltrepo, Unità F Brescia.
Le aree non idonee, invece, saranno queste: Unità N Bergamo Pianura, Unità P Orobie Bergamasche, Unità G Pavia, Unità H Citta’ Metropolitana, Unità I Padana, Unità L Brescia Pianura, Unità M Brianza, Unità O Insubria, Unità Q Valle Camonica e Valle Sabbia, Unità R Sondrio. Nel corso delle prossime settimane, infine, si conosceranno meglio le varie modalità per la gestione degli ungulati e il monitoraggio dei risultati ottenuti.