Il risultato è che non solo la vigilanza ittico-venatoria è ridotta ai minimi storici ma anche la gestione faunistica e in particolare l’attuazione dei piani di contenimento delle specie invasive restano sulla carta; con gravi ripercussioni sul mondo agricolo e per l’ambiente. Oggi più che mai è indispensabile che le attività dei Corpi di vigilanza ittico-venatoria siano organizzate sotto un unico tetto e che le priorità d’intervento vengano stabilite dagli uffici regionali. Per questo ho presentato un’interrogazione per chiedere all’assessore se “intenda avanzare avanti alle sedi istituzionali competenti ed in Conferenza Stato Regioni un’istanza affinché si addivenga ad una modifica normativa per cui le Regioni siano incaricate nello svolgere le funzioni di vigilanza ittico-venatoria oggi riservate ad altri enti locali”.
Ho chiesto inoltre se “intenda istituire il Corpo regionale di vigilanza ittico-venatoria nel quale possano confluire i servizi e corpi di polizia ittico venatoria delle Province Lombarde e di Città Metropolitana Milano, apportando le risorse necessarie per potenziare gli organici destinati alla vigilanza, assicurando così la certa destinazione di mansioni e funzioni del personale, riportando lustro e dignità operativa ad una pubblica funzione di fondamentale importanza”.
Mi scusi consigliera Mazzali,perchè creare un’altro carrozzone in questi tempi di ristretezze economiche?????forse non era meglio che la regione Lombardia;quando si è avocata ha se tutte le funzioni della caccia,non si è avocata anche la vigilanza Ittica Venatoria?????
Cordialmente