I cacciatori lombardi hanno esultato per pochissimo tempo. Il Tribunale Amministrativo Regionale ha infatti accolto il ricorso di diverse associazioni animaliste, bloccando la riapertura dei roccoli in questo territorio. La delibera regionale che aveva dato il via libera al nuovo utilizzo di queste strutture risaliva allo scorso mese di luglio, dunque a distanza di due mesi bisogna fare un passo indietro. Il ricorso è stato presentato da LAC (Lega per l’Abolizione della Caccia), LAV (Lega Anti Vivisezione), ENPA (Ente Nazionale Protezione Animali), LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli) e WWF.
Le stesse associazioni avevano organizzato nelle ultime ore anche un presidio di fronte alla Regione Lombardia per contestare il provvedimento sui roccoli. Secondo la LAC: “La cattura di uccelli selvatici per la caccia da appostamento è stata oggetto di procedura di infrazione comunitaria per la violazione della Direttiva Uccelli, ma la Regione continua imperterrita a favorire le intransigenze della frangia di cacciatori e uccellatori più estrema e ingenua, con false promesse, emanando provvedimenti illegittimi e recando danno alla fauna selvatica patrimonio di noi tutti.
Solo pochi giorni fa è stato emanato un altro decreto per i roccoli, il quale regala 200mila euro (600 in tre anni) di soldi pubblici a soggetti privati per la manutenzione di questi impianti di cattura”.