La Lombardia potrebbe presto intraprendere la strada per cercare di abolire la caccia. L’idea è di Luigi Piccirillo, consigliere regionale del Movimento cinque stelle, che nelle ultime ore ha intrapreso una discussione sul tema con la collega Barbara Mazzali, che al Pirellone siede tra i banchi di Fratelli d’Italia. La prima a prendere la parola è stata proprio la consigliera di maggioranza. “Dove non c’è un ambiente pulito, curato non c’è caccia. Il cacciatore è stata quella presenza che in gran parte dei territori italiani ha reso possibile l’accesso all’uomo, hanno mitigato e reso accessibile intere aree del nostro paese. Dobbiamo partire da questo principio“, la teoria della Mazzali dopo la presentazione in gazzetta ufficiale dell’11 febbraio 2021 della raccolta firme per l’abolizione della caccia.
Parole che, evidentemente, hanno avuto eco anche all’interno del Pirellone. “Niente di più falso: Mazzali vive in una realtà parallela quando afferma che il «nostro è un mondo molto più ambientalista degli ambientalisti e più animalista degli animalisti»“, la replica, seccata, di Piccirillo. “È vero esattamente l’opposto e abbiamo bisogno di più ambientalismo e animalismo e di meno doppiette in circolazione. La caccia non è uno sport, e non lo dico io ma il Coni: è una pratica crudele che preleva dall’ambiente risorse della collettività”, ha proseguito il grillino.
E ancora: “La caccia è un problema per la sicurezza di chi i boschi vuole frequentarli in sicurezza per il piacere di farlo, senza dare sfogo a violenza stupida e inaccettabile. I danni degli animali meritano ristori, non un prelievo ingiustificato di capi”. Quindi, in conclusione, la promessa: “La biodiversità è una ricchezza, mentre la caccia è un disturbo biologico, sociale e civile e va abolita e su questo tema va effettuato e promosso al più presto un referendum popolare” (Milano Today).
Il fanatismo animalistico è un disturbo psicologico e biologico,va censurato e eliminato abolendo il partito politico che lo sostiene dall arco costituzionale.