L’attività di controllo ha fatto registrare un aumento (da 1.222 a 1.342) e anche i prelievi con la caccia di selezione sono cresciuti da 3.118 a 3.830. Dimezzati i numeri relativi alla caccia collettiva: da 4.858 della scorsa stagione a 2.387 di quest’anno. Nel Lecchese al contrario si è registrato un aumento degli abbattimenti: 439 cinghiali nell’ultima stagione contro i 306 abbattimenti della precedente. “Abbiamo chiesto – ha proseguito Rolfi – all’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale l’estensione del periodo di caccia al cinghiale a tutto febbraio. La proliferazione incontrollata di questo animale rappresenta un pericolo per l’agricoltura e per l’uomo. Le segnalazioni che ci stanno arrivando da numerosi territori della Lombardia certificano come sia necessario affrontare il problema in maniera seria, pragmatica e senza ideologie”.
“Nel primo periodo di applicazione della nuova legge regionale – ha puntualizzato l’assessore – avevamo registrato subito un aumento degli abbattimenti del 25%. Purtroppo i diversi momenti di lockdown hanno vanificato il lavoro. Per questo ritengo necessario estendere di un mese il periodo di caccia: consentirebbe di rispettare comunque l’arco temporale massimo di tre mesi previsto e di effettuare al contempo interventi necessari. I cinghiali in Lombardia hanno causato 128 incidenti stradali nel 2019, in pratica uno ogni tre giorni”.