Nella giornata odierna, martedì 22 marzo 2016, c’è stato un importante incontro presso la sede della Provincia di Lodi che ha coinvolto altre tre amministrazioni provinciali, quella di Piacenza, quella di Cremona e quella di Pavia. L’appuntamento ha permesso di discutere del bracconaggio e del suo contrasto e contenimento, nello specifico quei fenomeni che hanno luogo nei corsi d’acqua dei rispettivi territori, in particolare nel fiume Po. Come si può leggere nella nota ufficiale congiunta, i bracconieri sono arrivati a saccheggiare letteralmente le zone, utilizzando anche strumenti che sono tipici dei pescatori di professione.
Hanno partecipato Mauro Soldati, presidente della Provincia di Lodi, Francesco Rolleri, numero uno della provincia piacentina, Carlo Vezzini, presidente della Provincia di Cremona, e il comandane della Polizia Provinciale di Pavia: le forze di polizia provinciale degli altri territori erano ugualmente presenti. Si è provveduto ad esaminare i regolamenti locali per cercare di capire se è possibile un allineamento: alcune di queste province hanno già “perso” le competenze ittico-venatorie che sono passate di recente alle regioni.
Proprio nelle ultime settimane la Regione Emilia Romagna ha limitato la pesca professionale tra le due sponde del Po, bloccandola di fatto nelle ore notturne. Molto importante è stata l’intesa raggiunta per quel che riguarda la vigilanza ittico-venatoria, una delle competenze che le province potranno conservare: nel dettaglio, la Provincia di Lodi si è assunta l’impegno di stendere un protocollo per organizzare questa stessa vigilanza in maniera ancora più congiunta, cercando di condividere mezzi e uomini tra i territori, così da avere un presidio migliore contro il bracconaggio. Come spiegato da Rolleri, attualmente si può contare su 150 guardie, un numero che è destinato a crescere.
Ne saranno formate altre, condividendo le varie professionalità e docenze. La salvaguardia dell’ecosistema è uno degli obiettivi da raggiungere in tempi rapidi. Il problema non deve essere sottovalutato, tanto è vero che proprio due settimane fa due moldavi sono stati multati dopo essere stati pizzicati in azione tra Soarza (proprio in provincia di Piacenza) e il Polesine. All’inizio di questo mese di marzo, invece, si è parlato molto delle prime guardie ecozoofile del Polesine, con un corso avviato subito dopo l’annuncio e la partecipazione di molte guardie ittiche e venatorie. La loro azione è volta a educare e sensibilizzare al rispetto della natura e dell’ambiente, con una vigilanza territoriale costante per reprimere i reati ambientali. La nomina delle guardie spetta alla Prefettura e l’impiego può essere esteso anche a fatti relativi all’inquinamento.