I tre erano contrari alla caccia e la discussione era stata inevitabile, con gli oppositori che avevano fatto intervenire i Carabinieri. Il cacciatore aveva con sè due fucili, entrambi aperti e scarichi e ha sempre chiarito di non aver mai minacciato nessuno: i militari erano riusciti a calmare le parti, ma a distanza di due settimane c’era stata la querela da parte dei tre, i quali avevano dichiarato di essere stati minacciati e di aver trovato i fili dello stereo staccati.
Il sequestro delle armi era stato inevitabile, ma il ricorso ha dato ragione al 36enne. I fucili sono stati restituiti in quanto l’indagine parlava di una minaccia semplice e non aggravata dalle armi, inoltre gli anticaccia non si erano lamentati di nulla all’arrivo dei Carabinieri. Il cacciatore ha ora denunciato a sua volta i tre per disturbo dell’attività venatoria, come previsto dalla nuova legge.