Gli Ambiti Territoriali di Caccia ricadenti all’interno della provincia di Pisa sono da sempre particolarmente impegnati nella gestione della piccola selvaggina stanziale. Ormai da molti anni le immissioni di selvaggina vengono effettuate esclusivamente con soggetti allevati secondo un protocollo di qualità. I soggetti immessi vengono rilasciati nella tarda primavera e l’impiego di strutture di ambientamento e la scelta di animali molto giovani consente un migliore adattamento alle condizioni esterne riducendo notevolmente i livelli di stress, a cui gli individui rilasciati sono sottoposti, con un conseguente calo della mortalità legata a questa fase delicata.
Normalmente le strutture di ambientamento sono costruite all’interno di Zone di Rispetto Venatorio in cui era da tempo in atto il controllo delle specie antagoniste, una pratica fino ad oggi non autorizzata, influenzando enormemente il livello di successo delle covate di galliformi durante il periodo primaverile. Per quanto sopra descritto i due ATC Pisani rappresentati dal Presidente Marco Ciampini ATC 14 Pisa Ovest e dal presidente Gian Luigi Ladurini ATC 15 Pisa Est, nei mesi scorsi si sono adoperati per richiedere un parere ad ISPRA relativo alla cattura dei corvidi all’interno delle Zone di Rispetto Venatorio.
Tale richiesta si è resa necessaria per ottemperare ad una corretta gestione faunistica. A seguito di una corposa documentazione predisposta dai tecnici faunistici degli ATC ,in data 24 marzo 2020, ISPRA ha risposto per mezzo PEC esprimendo il proprio “parere favorevole all’attuazione di piani di controllo dei Corvidi (Gazza e Cornacchia grigia) nel biennio 2020-2021” in quanto “il controllo cruento dei Corvidi risulta azione finalizzata al contenimento dell’impatto predatorio sulla piccola selvaggina stanziale”.
Si tratta di un importante risultato, che grazie all’impegno ed alla competenza dei presidenti e delle strutture tecniche degli ATC pisani, può rappresentare un esempio per affrontare la tematica a livello regionale. Da tempo infatti i volontari e gli operatori faunistici chiedono risposte su questi aspetti fondamentali per ottenere buoni risultati nella reintroduzione ed il ripopolamento della piccola selvaggina stanziale. Oggi, si apre nei fatti una strada nuova e percorribile. La Confederazione Cacciatori Toscani confida pertanto nella disponibilità dell’Assessore regionale alla caccia Marco Remaschi di intraprendere ogni iniziativa necessaria per dare soluzione a tale problema.