Non ci sono nemmeno dati pregressi per quel che riguarda la consistenza della volpe, ma l’impostazione del piano è stata giudicata condivisibile. Si tratta di 10 aree di rispetto venatorio da istituire con una superficie minima di 150 ettari o superiore. L’ISPRA ha accettato la realizzazione del piano di interventi volti a ricostruire i nuclei di popolazione di piccola selvaggina stanziale in grado di sostenersi tramite le immissioni.
Il controllo della volpe, il cui obiettivo è quello di ridurre l’impatto predatorio dell’animale, viene considerato dall’Istituto come coerente con il quadro normativo attuale. Lo stesso discorso è stato fatto per i miglioramenti ambientali all’interno delle aree di rispetto venatorio e finalizzati alla riproduzione naturale della piccola selvaggina. Infine, l’ISPRA ha detto la sua sul programma didattico per il conseguimento dell’abilitazione al controllo della volpe, elencando gli argomenti delle varie lezioni.