L’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) ha fornito il proprio parere sul piano di controllo della volpe predisposto dall’Ambito Territoriale di Caccia Latina 2 per il periodo 2018-2020. In particolare, è stato preso atto come all’interno dell’ATC laziale non ci siano zone di ripopolamento e cattura o aree in cui è in vigore il divietto di caccia per la protezione di lepri e fagiani.
Non ci sono nemmeno dati pregressi per quel che riguarda la consistenza della volpe, ma l’impostazione del piano è stata giudicata condivisibile. Si tratta di 10 aree di rispetto venatorio da istituire con una superficie minima di 150 ettari o superiore. L’ISPRA ha accettato la realizzazione del piano di interventi volti a ricostruire i nuclei di popolazione di piccola selvaggina stanziale in grado di sostenersi tramite le immissioni.
Il controllo della volpe, il cui obiettivo è quello di ridurre l’impatto predatorio dell’animale, viene considerato dall’Istituto come coerente con il quadro normativo attuale. Lo stesso discorso è stato fatto per i miglioramenti ambientali all’interno delle aree di rispetto venatorio e finalizzati alla riproduzione naturale della piccola selvaggina. Infine, l’ISPRA ha detto la sua sul programma didattico per il conseguimento dell’abilitazione al controllo della volpe, elencando gli argomenti delle varie lezioni.