Le antenne misurano invece 5 centimetri per quel che riguarda il GPS e 18 centimetri per l’ARGOS. Il primo obiettivo dell’importante iniziativa è quello di localizzare il loro luogo di riproduzione e il secondo è quello di studiare la migrazione della specie. Per l’associazione dei migratoristi questo interessante studio si coniuga in modo interdisciplinare con l’inanellamento dei due beccaccini, il beccaccino (Gallinago gallinago) e il frullino (Lymnocriptes minimus), che deve essere sempre più intensificato e, ovviamente, meno costoso.
I nuovi mezzi di studio sono tali che ormai consentono di raggiungere dei preziosi risultati che ai tempi dei primi inanellamenti neppure ci si sarebbe sognati di ottenere. L’attività è destinata a cambiare anche grazie a questi nuovi mezzi, l’Italia potrebbe seguire dunque lo stesso esempio nei mesi che seguiranno.