Si tratta di 11mila piccioni e tortore, circa 10mila storni, 5mila gazze, 750 ghiandaie, 800 cornacchie, oltre mille nutrie e 400 volpi. Le stime non riguardano invece gli ungulati, i quali non fanno parte di questo tipo di attività. In testa alle località con maggior numero di abbattimenti figura Castelfranco (oltre 5400), comune seguito da Modena-Bastiglia (4469), Formigine e Spilamberto (entrambe circa 2500).
Come spiegato al quotidiano modenese da Francesco Lamandini, numero uno dell’ATC MO2, i dati sono la testimonianza inequivocabile dell’impegno dei cacciatori coadiutori volontari nella tutela ambientale e agricola. Questo impegno, però, potrebbe diventare meno gravoso, sempre secondo Lamandini, con la collaborazione piena e attiva dei comuni, le forze dell’ordine e i cittadini. Le dichiarazioni del presidente sono terminate con il ricordo del progressivo abbandono delle campagne e la conseguente crescita demografica della fauna selvatica, un incremento che ha causato non pochi problemi al settore agricolo e non solo.