Caccia in Liguria: Ieri nessuna sentenza dopo tre calendari venatori. ricorsi e controricorsi: In Liguria l’attività venatoria resta un rebus.
UNA SETTIMANA ancora di caccia, prima dell’ ennesimo “salto nel buio” giurisdizionale. Ieri il Tar, chiamato a decidere sul ricorso presentato da ambientalisti e animalisti contro il calendario venatorio ora in vigore (il terzo dall’ apertura della stagione venatoria) ha deciso di rinviare di sette giorni l’ esame sulla richiesta di sospensiva. Una decisione di difficile interpretazione, anche se come sempre avviene in questi casi ognuna delle parti in causa ritiene di avere la vittoria in tasca. Dal punto di vista operativo, l’ unica conseguenza reale del rinvio è che si dà ai cacciatori la possibilità di svolgere l’ attività almeno fino a giovedì prossimo.
Poi l’ eventuale accoglimento del ricorso da parte del Tar potrebbe sospendere la caccia fino al 26 novembre, quando è attesa la sentenza di merito del Consiglio di Stato, secondo grado di giudizio, rispetto al ricorso relativo al primo dei tre calendari venatori che hanno caratterizzato fino a oggi la stagione di caccia più schizofrenica che si ricordi. Per quanto riguarda i punti fondamentali del calendario venatorio attuale, vale la pena di ricordare che con questo documento provvisorio e sotto giudizio, la Regione ha accolto la richiesta dei giudici rispetto al divieto di munizioni al piombo anche per la caccia agli ungulati, cinghiali compresi.
Non è stata accolta la richiesta sul numero di giornate di caccia perle specie migratorie, che restano 5 alla settimana com’ è da inizio della stagione. «Come Regione – dichiara l’ assessore Renata Briano – continueremo a difendere il nostro operato in tutte le sedi. Certo è che avremmo preferito che le Associazioni ambientaliste avessero avuto il coraggio di confrontarsi fin da subito nei contenuti, piuttosto che scegliere di richiedere continuamente sospensive senza merito e in alcuni casi senza darci la possibilità di difenderci. Sarebbe stato più corretto anche da un punto di vista istituzionale».
Francesco Bruzzone, capogruppo Lega, afferma: «Utilizzerò questo tempo per effettuare una stima dei danni provocati dalle precedenti sospensioni dell’ attività venatoria. È una quantificazione non semplice, perché i soggetti che hanno subito danni sono molteplici». Daniele Granara, l’ avvocato degli ambientalisti che da anni produce la maggioranza dei ricorsi (vincendone la gran parte), dice: «La Regione continua a fare atti illegittimi, compreso questo terzo calendario provvisorio. Per questo restala richiesta scioglimento della giunta e del consiglio regionale, che a nostro parere sta commettendo un illecito. Se fin dall’ inizio si fosse fatto un calendario rispettoso delle indicazioni dell’ Ispra non ci sarebbero stati problemi e la caccia sarebbe aperta». «Sono ottimista e credo che la richiestadi approfondimento dal Tarda parte del giudice sia giusta. Meglio non fare previsioni e goderci questa settimana di tranquillità», chiude Luigi Tiscornia, presidente Atc levante.
EDOARDO MEOLI
08.11.2013
Il Secolo XIX (ed. Levante)