Come reso noto da Stefano Mai, assessore all’Agricoltura della Regione Liguria, il problema della presenza dei cinghiali, a cui si somma quella di daini e caprioli nel periodo estivo, è un problema da affrontare con urgenza sia per le ricadute sull’agricoltura sia per l’incolumità pubblica. Mai ha convocato il tavolo con gli agricoltori in modo da approfondire questo argomento. Per l’assessore la proposta della sterilizzazione arrivata da Coldiretti è un’idea suggestiva, ma è necessario un serio approfondimento, soprattutto per quanto riguarda le potenziali ricadute sulla salute umana.
Il problema è ancora più pressante dopo l’impugnativa del governo della legge che permetteva ai cacciatori di coadiuvare la vigilanza regionale nelle battute di contenimento. Da una forza di 10mila cacciatori in campo per battute di controllo e gestione dei fenomeni emergenziali, si è rimasti, da luglio 2017 sino ad oggi, con i soli 23 agenti di vigilanza regionale. Circa 1.400 cacciatori potranno a breve supportare il corpo di vigilanza regionale nell’attività di controllo della fauna selvatica.
A breve partirà anche la caccia di selezione ai cinghiali nelle province di Savona, Imperia e La Spezia, già attiva nel Genovese. Attraverso una modifica apportata al PSR, è stata prevista la possibilità di aprire un bando specifico solo e unicamente per le recinzioni, mirando in particolar modo a quelle comprensoriali. Nel prossimo consiglio regionale, si porterà la proposta dell’abolizione della tassa regionale per i neocacciatori, che consentirà un incentivo alla continuità generazionale nell’ottica di un controllo del territorio e degli equilibri della fauna.