Furono individuati con precisione gli Ambiti Territoriali di Caccia, i Comprensori Alpini, le oasi di protezione faunistica, le zone di ripopolamento e cattura e anche quelle per l’addestramento dei cani. Quel piano aveva come obiettivo la riduzione dei danni provocati dagli animali selvatici alle attività agricole, cercando di puntare alla sostenibilità dal punto di vista economico.
Un canale su cui indagare L’eurodeputato monfalconese Anna Maria Cisint (Lega) ha posto l'accento su una questione finora poco dibattuta: "Da tempo ci giungono notizie in merito all’esistenza di un canale di comunicazione privilegiato tra la Direzione Generale Ambiente della...
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