Dopodiché ad analizzare i resti sono stati i tecnici dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta che hanno effettuato ogni tipo di test possibile. Proprio lunedì scorso ho incontrato il referente nel mio ufficio a Genova, e mi ha mostrato i risultati delle analisi». Stefano Mai rassicura i cinghialisti: «Non si tratta di nessuna malattia pericolosa – dice – Ad essere coinvolte sono state particolari nidiate che hanno subito uno stress dovuto al sovrappopolamento.
Ovviamente io non sono un tecnico, ma ho ascoltato il resoconto di quanto emerso dall’analisi compiuta da due istituti di indubbia professionalità». «Anche se dovesse esserci una riduzione complessiva dei cinghiali – conclude Mai – Questi sono comunque più concentrati e secondo l’istituto Zooprofilattico questo ha determinato questa problematica» (Rivieria24).